giovedì 27 dicembre 2012

Solidarietà per Giacomo Scotti

Casa della Poesia di Salerno segnala un articolo apparso su IL PICCOLO, riguardo il poeta, scrittore, intellettuale, Giacomo Scotti, minacciato dai fascisti.
Tutta la solidarietà e l’affetto per Giacomo, uomo coraggioso e vero combattente per la libertà.
Come scrive la persona che ci ha segnalato l’articolo “I fascisti non muoiono mai, qualunque lingua parlino…”
IL PICCOLO
GIOVEDÌ, 27 DICEMBRE 2012
Pagina 11 – Attualità
Denunciò i crimini croati, teme per la vita
Lo scrittore Scotti, “colpevole” di aver condannato l’operazione in Krajina, nuovamente minacciato.
TRIESTE Ci risiamo. Lo scrittore e intellettuale di frontiera Giacomo Scotti è di nuovo minacciato di morte. Drammatica la sua mail al nostro giornale: «La mia vita è in pericolo – scrive – il sito internet dell’estrema destra neoustascia croata-il hkv hr/hrvatski ha diffuso il 24 dicembre un articolo del periodico zagabrese Hrvatsko Slovo (Verbum Croaticum) nel quale vengo seppellito sotto una valanga di odio e mi si minaccia di “eliminazione”». La “colpa” di Scotti risale addirittura al 1996 quando pubblicò a Roma il libro-diario “Croazia-Operazione tempesta” in cui denunciò i crimini compiuti nella Krajina dall’esercito croato di Tudjman quali uccisioni di persone anziane e incendi di case abitate dai serbi, il tutto all’indomani della cosiddetta liberazione di quella regione abitata dai serbi. «Finalmente – scrive l’autore del testo di minacce, Josko Celan – gli ultimi generali croati accusati di crimini nella Krajina sono stati liberati e sono tornati a casa (i generali Ante Gotovina e Mladen Marka› ndr.). Ora devono pagare coloro i quali li hanno accusati, è giunta l’ora di punire i nemici della Croazia». Segue un elenco di nomi tra cui quello di Giacomo Scotti definito come «un traditore dei croati» e «un bastardo italo-serbo». Scotti è comunque in “buona” compagnia visto che nell’elenco dei punibili ci sono anche l’ex capo dello Stato croato Stipe Mesi„ e l’attuale presidente Ivo Josipovi„, entrambi definiti «filocomunisti». L’autore del testo è lo stesso che puntò il dito contro Scotti, incitando i patrioti croati a «farlo fuori» se avesse messo piede in Croazia, in due velenosissimi articoli contro di lui e il suo libro usciti il 14 maggio e il 14 luglio 1997 sempre su Hrvatsko Slovo. Quella volta per un pelo Scotti sfuggì alla morte quando trovandosi a Fiume fu aggredito da un gruppo di sei-sette uomini in uniforme mimetica della milizia tudjmaniana che cercarono di strangolarlo. Giacomo Scotti è nato a Saviano, nei pressi di Napoli, nel 1928. Nel 1947, fervente antifascista e comunista, emigrò in Istria, appena ceduta dall’Italia all’allora Jugoslavia, dove dapprima visse a Pola, quindi a Fiume. Cominciò a occuparsi professionalmente di giornalismo nel 1948, dedicandosi contemporaneamente anche alla letteratura e alla poesia. Dal 1986 vive e lavora tra Italia e Croazia. Per la sua ricca produzione letteraria ha ricevuto numerosi riconoscimenti e premi in Croazia, in Italia e in vari altri paesi. Nel 2006 il comune di Monfalcone gli ha conferito la cittadinanza onoraria. Scotti è stato subito considerato un “cliente” scomodo dall’ipernazionalismo tudjmaniano visto che professava la tolleranza, la multiculturalità e la multietnicità, un peccato mortale ai tempi di quel regime, ma, a quanto sembra, anche oggi in una Croazia che sta per entrare nell’Unione europea. (m. man.)

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