venerdì 12 aprile 2013

Faremo un giorno una carta poetica del Sud – Restituiamo la letteratura meridionale ai Licei

-->a cura di Alessandro Di Napoli, Giuseppe Iuliano, Alfonso Nannariello, Paolo Saggese – Introduzione di Salvatore Quasimodo, Edizioni Delta3, Grottaminarda (AV), 2012
articolo di Vincenzo DAlessio


«Questo lavoro ha una funzione militante: serve a ridare vigore e forza ad una “battaglia”, che non è conclusa» (pag. 6). Ho estrapolato dal contesto del Prologo, contenuto nel volume Faremo un giorno una carta poetica del Sud, per continuare il dialogo  mai interrotto con i poeti del Sud.  La “battaglia” alla quale abbiamo partecipato, ognuno nel suo piccolo, ognuno con le sue forze, oggi è una Carta Poetica: ha finalmente in sé le tante voci sparse nel territorio irpino riunendole nel “Centro di Documentazione sulla Poesia del Sud”. La solitudine dei poeti che ci hanno preceduti nel corso del Ventesimo Secolo è oggi divenuta un unico coro, una forza propulsiva capace di farsi ascoltare ovunque.  È bastata la forza di coesione di un uomo, Paolo Saggese, la quale  ha permesso ad ognuno di noi di ritrovarsi a condividere sullo stesso campo la medesima battaglia.
La Storia di questi eventi e dei paesaggi interiori di ogni poeta è stata raccolta nella collana dei volumi “Poeti del Sud”, nei numeri della rivista “Poesia Meridiana”, nelle molteplici mostre allestite nei luoghi più disparati delle varie realtà della nostra Campania: piccole vittorie che hanno come  fine  l’avvicinamento dei giovani  studenti all’eredità d’affetti lasciataci dai tanti poeti, i quali sono diamanti nascosti nel ventre della gelosa madre Terra: non solo il Nobel Salvatore Quasimodo, ma voci poetiche come Pietro Paolo Parzanese, Alfonso Gatto, Leonardo Sinisgalli, Rocco Scotellaro, Pasquale Martiniello e tanti altri.  Al mondo della scuola è rivolto l’impegno di Paolo Saggese e di tutti noi poeti, a questo mondo fondamentale per la crescita dell’Umanità nei suoi propositi migliori, ecco come ho inteso il seguito del titolo del libro di cui parliamo: “Restituiamo la letteratura meridionale ai Licei”.  Il Nobel Salvatore  Quasimodo scrisse  nel 1953 nel suo discorso sulla Poesia che un giorno avremmo fatto una carta poetica  del Sud: ebbene Paolo Saggese e i coautori di questo libro hanno raccolto il testimone e in questa corsa nel tempo stanno coprendo il percorso possibile, là, dove Quasimodo l’aveva lasciato. Sono poeti coraggiosi, impegnati in queste battaglie che si sommano alla guerra intrapresa dalla Cultura contro la barbarie, contro la più cupa ipocrisia, in tutta la penisola e in Europa, sovente accanto ai lavoratori del nostro territorio:vorrei ricordare il volume Crescita Zero, dello scorso 2011, dove il sottotitolo recita L’Italia del Terzo Millennio vista da una provincia del Sud.  
La nostra terra del Sud, simile ad ogni Sud del mondo, fatica a coprire le distanze civili  per mancanza di solidarietà, per  troppo individualismo, fomentato dall’antico clientelismo. La Poesia fatica ad essere il mistero della bellezza, dei sentimenti, dell’Amore. L’umano meridionale è pervaso da troppi secoli dal problema più triste ed incombente: la mancanza di  energie lavorative autonome, per non dire autoctone. Le più belle attività artigiane, pastorali, boschive, semi- industriali, formanti per secoli la base lavoro del territorio, sono state cancellate dagli incessanti flussi migratori, dagli eventi naturali come i terremoti, dalla mancata presenza di una “onesta classe politica”  auspicata dal politico / poeta Guido Dorso nel suo volume La rivoluzione Meridionale del 1925.  Forgiamo nei nostri Licei grandi uomini, ottime menti, che poi irrimediabilmente raggiungono continenti lontani per realizzare i loro sogni, il valore della meritocrazia. Lo scrisse proprio il Nobel Quasimodo che, come tanti di noi, conobbe l’emigrazione dalla terra d’origine: “Ma l’uomo grida dovunque la sorte di una patria ./  Più nessuno mi porterà nel Sud” (Lamento per il Sud)Viene alimentata inesorabilmente l’emigrazione quando affidiamo la nostra dignità ai politici, ai preti, ai faccendieri. Manca il lavoro al Sud ma manca soprattutto l’esercizio della Libertà.  Ce lo ricordano tutti i poeti che aderiscono al “Centro di Documentazione sulla Poesia del Sud”.  Ce lo rinnovano le pubblicazioni che Paolo Saggese e i poeti del Sud, realizzano incessantemente per alimentare la forza dello Spirito Creativo che si agita in mezzo a noi.
Oggi, noi, tutti insieme, rappresentiamo la Speranza che alimenta la lucerna accesa millenni fa nel buio dei templi nelle piane del Sele, nelle valli dell’Ofanto. Noi seguiamo il canto di chi ci ha preceduto e , riprendendone l’ispirazione poetica, lo facciamo rivivere in mezzo a noi in favore dei giovani, contro l’ipocrisia, per la continuità “degli operai dei sogni”:
E se ci affoga la morte 
nessuno sarà con noi,
e col morbo e la cattiva sorte

nessuno sarà con noi.

I portoni ce li hanno sbarrati

si sono spalancati i burroni.

Oggi ancora e duemila anni

porteremo gli stessi panni.

Noi siamo rimasti la turba

la turba dei pezzenti,

quelli che strappano ai padroni

le maschere coi denti.  

(Rocco Scotellaro, Pozzanghera nera il diciotto aprile 1948)

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