giovedì 29 agosto 2013

Francesco Sasso recensisce Frammenti di sale di Mariangela De Togni su Retroguardia 2.0

Mariangela De Togni, Frammenti di SaleMariangela De Togni, Frammenti di sale, Fara Editore, 2013, pp.56, € 11
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di Francesco Sasso

Mariangela De Togni è nata a Savona, è suora orsolina e studiosa di musica antica. Ha pubblicato undici sillogi, l’ultima dal titolo Frammenti di sale (Fara Editore).
In questo ultimo volume troviamo tutta la gamma dei più vivi sentimenti, dalla passione religiosa ai tormenti del ricordo, alla gioia della solitudine, illuminata dalla fiduciosa attesa di Dio che rendono queste pagine comunicative.
«Alte cime guardano / con occhi di neve e sole, / ancora alte nella loro brevità / di cielo e arrese, / alla lentezza profumata / dell’autunno» (AUTUNNO, p. 23).
Il poeta si rifugia nella solitudine della notte e nella meditazione per comporre liriche ispirate dalla fede, «incastonando le dita / nell’eterno» (p. 22). Versi in cui De Togni cerca di rimettere in valore l’elemento umano, soggettivo, attraverso intimi accenni:
« […] Sono vere / le mie luci, le mie voci, / come ala rosata del giorno, / appena, sul mare. /[…] Sono un granello di sabbia / che il silenzio trasfigura. / Un umile croco fra steli / d’erba. Una primula gialla. / Nella fragranza / d’un crepuscolo / di seta» (COME MI PARLA, p. 28).
L’ispirazione di De Togni è contemplativa, proprio perché queste liriche sono paesaggi-stati d’animo, l’essenza delle immagini sprigionano sentimenti di emozione e compassione:
«Ho regalato i miei sandali / sulla scorciatoia del cielo. // E il cuore s’è fatto leggero / come una felicità» (ABBANDONO, p. 37).
Ci sono ingenuità nel discorso poetico di De Togni, mentre tenta di imprigionare il calore della propria vita nella pagina bianca, ma va bene così. Frammenti di sale esercita un fascino singolare nella sua gioiosa ricerca del mondo interiore. La bellezza è anche nel verso limpido, semplice, spontaneo, purché pieno di suggestioni.
f.s.
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