giovedì 10 aprile 2014

I Meteo Tempi di Alberto Mori





recensione di Marcello Tosi


Meteo Tempi, meteo mappe, meteo tappe d’altri tempi… nella nuova raccolta dell’affermato poeta cremasco, scrittore lettore performer e diffusore di poesia a tutto campo… Previsioni poetiche, alla ricerca di “Segni” dei tempi, tempi denotati da instabilità perenne, in cui cercare di individuare metodicamente come cambia questa “condizione del tempo”, in tracce appena percettibili nel cielo. Essere traccia geo stazionaria che individui un nuovo devastanti effetto serra, nei malinconici “Meteogiorni” di questi tempi bui, indecifrabilmente oscuri, fatti soprattutto di crolli (“Oltre la recinzione crollata oscura resiste il serbatoio...Oggi per pochi momenti lembi stesi sulla sua ruggine pietosa”). 
Dove anche il desiderio è climatizzato, dove “la città si stempera nell’equinozio”, e si succedono sublimazioni climatiche, nuove accensioni raffreddanti, i calendari sono disattesi, e tutto appare surreale bizzarro incomprensibile capovolgimento: surf lunare, suono bianco al tempo contratto, brivido immanente, nuvole oscure e nuvole pesanti. Un bollettino di “Annunci”, di catastrofi appena percepite nell’aria, disegnate da “un cumulo nembo” che “passa oscurato sull’algoritmo del server”…
Le stanza poetiche di una “Ballata” per quattro stagioni (“ormai morte da tempo”, cantava il grande Ivan Graziani), staccate da ogni rassicurante mitografia delle ormai inesistenti stagioni, si soffermano sull’inverno dello spirito di queste “generazioni ibernate”, di una guerra fredda sempre fredda, su un crepuscolare autunno di “Paleo Tags sbiaditi”, su un alba di primavera “per gli impiegati di Osaka / terra fumante sul tatami / poi alla stazione…”, mentre a far da contraltare ad un’estate a Nairobi “sulla collina della discarica miseria senza speranza” è per altri un “Ferragosto a Milano Marittima / tre rimbombi nella notte… / fumogeni fucsia densi…”.
“Zone”, sono “rovesci quotidiani a plessi di invasi variabili”, piogge nelle zone industriali, ormai senza scopo tutto misura un Meteo Test Eco Ambientale, mentre “l’ozono bucherella le plaghe statistiche dello schermo”…
“Visioni” come nubi, trascorrono da “Monet” (“brivida violetta sul derma delle crome allevate”), ad una “stanza rincorsa dalla luce / delle primavere rinascenti degli affreschi”. ”Venti & Dei”, portano il soffio di “zefiro lieto” che “lavora per Primavera Petrarca S.N.C.” . La gota gonfia di Eolo diventa quella di Meteo Change, e da “Olimpo tv”, Zeus che chiama fulmini e raduna tuoni è “Murdoch…Murdoch mai più. Meteo Tempi son tornati”.
“Nessun rovescio Sat previsto, ma “qualcosa avviene in alto / quello stesso cambiamento già percepito dall’esistenza”…

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