lunedì 8 giugno 2015

Alcuni studenti sulle Orme

Sono grato a un mio caro amico per avermi inviato questi commenti frutto di un piccolo laboratorio poetico su Orme intangibili. Ringrazio di cuore anche gli studenti per il tempo che hanno dedicato alla lettura e all'interpretazione reagendo in modo sicuramente empatico e a tratti, devo dire, affatto sorprendente! Ma ogni lettore proietta sé stesso in quanto legge, per cui ogni lettura è in questo senso legittima.





PREMESSA di Alessandro Ramberti.
La poesia tratta maggiormente del significato della vita, prima in generale, poi più precisamente rivolgendosi al lettore.

Nella prima strofa vuole ricordare che la vita non dura per sempre, che è normale desiderare più di quello che si può realmente ottenere, e che anche i nostri sogni paradossalmente c’entrano in parte a determinare quello che succederà di noi.

Nella seconda strofa dice che è da tutti colmare vuoti causati da mancanze ponendosi degli obbiettivi cercando di non pensare a ciò che manca e distrarsi, magari anche attaccandosi ad illusioni legate a luoghi, a persone a cui doni la tua parte migliore, a volte anche fidandoti prima del tempo, e ad accadimenti belli che ti rendono felice anche se dovesse essere solo per poco, o ad accadimenti brutti e/o difficili, che invece fanno crescere.
Dalla terza strofa il poeta si rivolge al lettore, invitandolo a sfogarsi e a raccontargli del suo passato, delle scelte che ha dovuto fare e di ciò che ha dovuto affrontare, di quello che lo preoccupa e di quello che lo rende felice. Lo invita poi a confessargli ciò che non gli piace della vita e che elimina il senso di essa, facendolo poi riflettere su ciò che c’è di bello.

Vincent van Gogh, Campo di grano e corvi (1890)

Nelle strofe successive il poeta cerca di convincere il lettore a non mollare, ricordandogli che la vita è una e che quindi non va sprecata: lo incoraggia a impegnarsi investendo nelle capacità che lo caratterizzano facendogli intendere di accettare anche le opportunità e le proposte che gli si offrono e che lo aiuterebbero a migliorare o a ingrandirsi; lo incita a non stare con le mani in mano. Dice che poi ci saranno sempre dei pro e dei contro, ma che non deve spaventarsi delle conseguenze che potrebbero seguire la realizzazione di un sogno o di un progetto: indirettamente, lo invita a rischiare. 

Gli ultimi due versi riportano una citazione famosa che vuole significare che per trovare la nostra strada, quella giusta per noi, bisogna ampliare la mente e provare altri stili di vita e/o ideali. 
(C.M.)




Scena tratta da Il settimo sigillo di I. Bergman


Commento poesia PREMESSA di Alessandro Ramberti
1^ STROFA
Il poeta riflette su che cosa sia l’esistenza e si risponde pensando che sia la forma concreta dell’essere. In questa “esistenza”, noi, desideriamo sempre più di quello che abbiamo e vogliamo tutto subito; egli riflette anche su come i sogni concorrono a determinare tutto ciò che facciamo.

2^ STROFA
Il poeta, secondo me, vuole spiegare al lettore che è normale riempire i vuoti e le mancanze con illusioni che possono riferirsi a luoghi(mete) o a persone o a incontri. Egli rassicura il lettore dicendo che nella vita accadono situazioni belle, ma anche brutte.

3^ STROFA
In questa strofa il poeta si riferisce direttamente al lettore, chiedendogli di sfogarsi e di raccontargli di se stesso e di tutto ciò che gli è accaduto in passato, di ciò che lo preoccupa e lo rende ansioso, di ciò che lo rende felice o di ciò che lo rende perplesso come il senso della felicità.

4^ STROFA
Qui, il poeta, spiega che vivere è un’occasione unica e non bisogna sprecarla. Ad esempio: se la vita ci dona dei talenti, noi non dobbiamo semplicemente usarli, ma dobbiamo ingrandire queste capacità.

5^/6^ STROFA
In queste strofe, Ramberti, domanda al lettore se sa già come allargare questi talenti oppure li ha semplicemente sotterrati o nascosti in sé stesso, senza provare a sfruttali al meglio. Il poeta crea l’ipotesi che il lettore debba ancora maturare e capire, quindi, il modo giusto con cui investire le sue capacità.

7^ STROFA
Nel nostro corpo c’è una guerra interiore tra pro e contro, ma si deve rischiare senza avere paura dei contro e quindi delle conseguenze.

8^ STROFA
Ramberti conforta il lettore dicendogli che se cerca la sua strada è necessario prima che provi tutte le altre, soprattutto perché sbagliando si impara.
(R.R.)





Commento della poesia PREMESSA di Alessandro Ramberti
Il poeta Ramberti, con questa poesia, vuole far capire cosa significhi al giorno d’oggi esistere; tenendo in considerazione gli illimitati desideri e i sogni che anticipano gli eventi. Si può riempire le mancanze che noi tutti abbiamo con obbiettivi da scegliere.
Bisogna essere pronti a tutto, ad esempio ad incontri che potrebbero cambiare la vita o addirittura noi stessi e anche agli avvenimenti, pertanto essi possano essere esaltanti o spiacevoli.
Ramberti incoraggia il lettore a parlare di se stesso, dei problemi che ha, di quello che ancora non riesce a capire e della felicità legata alla vita. In fondo, la possibilità di vivere è unica e siamo stati fortunati ad averla avuta, anche se dovremmo trasformare i soldi in carità. Non tutti sanno come utilizzare al meglio i propri talenti, a volte li nascondono nel profondo del cuore, altre volte se ne vantano. È necessario però dare un senso alla vita, forse spiccando il volo e avendo la pace interiore, anche se si sa che non sempre è possibile in quanto ci sarà sempre una parte di noi in lotta con noi stessi, ma bisogna vedere il lato positivo perché in fondo, per sapere chi siamo dobbiamo davvero prima toccare il fondo.
(A.M.M.)


PREMESSA

Il poeta con questa poesia vuole spiegare cosa vuol dire esistere nel mondo d'oggi con desideri illimitati e sogni che prevedono il futuro che colmano le mancanze di eventuali mete da scegliere, chiede al lettore di raccontare un po' di sé stesso, di parlare sia di ciò che lo preoccupa che di ciò che lo rende felice. Parla della vita che è un'occasione unica che non bisogna sciupare perché è l'unico modo che ci permette di mostrare ciò che siamo e poter sfruttare i propri talenti. Nella 5^ strofa si rivolge di nuovo al lettore chiedendogli se ha già trovato il modo di investire i suoi talenti perché molte volte ci sono persone che cercano di rubare le nostre identità oppure se deve ancora trovare una motivazione per mettersi in gioco e uscire allo scoperto. E infine dice che bisogna rischiare per poter trovare la propria strada. (XY)




PREMESSA
Il poeta vuole riflettere sul senso dell'essere nel mondo, dell'esistere; dicendo che l'uomo non riesce mai ad accontentarsi e desidera cose che spesso vanno oltre il limite. Parla, secondo me, anche del fatto che nella vita spesso l'uomo di riempire ciò che non ha con obbiettivi. Il poeta sembra si rivolga direttamente al lettore chiedendogli come sta e cosa ne pensa sul significato dell'esistere e della felicità legata al vivere. In seguito Ramberti ci vuole dire che c'è solo una possibilità e solo una vita e non bisogna perdere tempo ma impiegare tutti i propri mezzi e le proprie doti (talenti) per essere felici e realizzati e per vivere davvero. Ramberti ci vuole chiedere poi come li stiamo spendendo e ci vuole avvertire che spesso molta gente invidiosa ci vuole sminuire e impossessarsi della nostra identità e dei nostri talenti, che molte volte non riusciamo più ad uscire da questo angolo ma bisogna spiccare il volo e, se non si è ancora pronti, trovare il coraggio per uscire allo scoperto. Spesso interiormente si scontrano pensieri buoni o cattivi che portano a situazioni positive e negative e non sempre si riesce a scegliere la cosa giusta ma bisogna sempre ricordarsi che spesso bisogna sbagliare per trovare la propria strada. 
A me è piaciuta molto la poesia Premessa soprattutto la conclusione perché ci fa capire che sbagliare è umano e si può sempre rimediare e tornare sui propri passi. Mi fa anche pensare al bullismo, soprattutto nella 4^ e 5^ strofa.

CONGEDO
Secondo me, in questa poesia  l'autore paragona il piombo dello stagno a un peso interiore o qualcosa che non si riesce a esprimere e assorbe tutte le energie; ma i sentimenti riescono a fare qualsiasi cosa e come Gesù nella Bibbia riesce a rinascere per essere una persona migliore, così anche noi dobbiamo uscire fuori dal sepolcro che rappresenta tutte le nostre paure e non nasconderci per ciò che siamo. Chi vola non lascia tracce a terra vuol dire  che chi sta nascosto e non riesce a spiccare tra gli altri quando morirà non lascerà alcuna traccia mentre chi si sarà distinto verrà ricordato per sempre. 
Questa poesia mi è piaciuta molto perché mi fa capire che non c'è tempo e che prima o poi bisogna combattere la propria paura e per essere qualcuno.

EPILOGO
Questa poesia riflette sulla teoria dell'evoluzione di Darwin perché molte volte fa riferimento soprattutto nelle stofe 2^ e 3^ all'autoselezione e alla teoria del Big bang. Parla della natura che si è evoluta da sola ancor prima che Dio le dicesse qual era il suo compito, “ancor prima di capire che in lei c'era un progetto di matrice” a ha continuato a espandersi e a rendersi utile per permettere la nascita della vita e così facendo si fatta recipiente dello spirito. Forse è evoluzione soprattutto quello che è successo per creare l'uomo oppure siamo noi esseri umani a essere un mezzo utilizzato dalla materia per evolversi ancora di più. Questa poesia non i è piaciuta perché non sono d'accordo sul fatto che noi siamo un mezzo per l'evoluzione.



Melozzo di Giuliano degli Ambrosi detto Melozzo da Forlì (Pittore) in: Palazzo del Quirinale del quale si può ammirare l'affresco Cristo in gloria o Cristo risorto e angeli che domina lo Scalone d'onore databile nel periodo 1474-1477.


Premessa

Esistere è la forma continuata
dell’essere nel mondo temporale
coi desideri che vanno oltre i limiti
come i sogni prospettano gli eventi

riempiendo le mancanze di possibili
obbiettivi-segnali verso mete
da discernere, incontri a cui donarsi,
accadimenti duri o entusiasmanti.

Raccontami di te, del tuo cammino,
di ciò che opprime il cuore o lo dilata,
del senso che ti sembra incomprensibile,
della felicità legata al vivere

questa occasione unica ci è data
per cambiare per sempre tasformando
lo spazio con la carità che allarga
la spendibilità dei tuoi talenti.

Hai già trovato il modo di investirli?
Te li hanno derubati, li hai nascosti
nell’angolo da cui non riesci a uscire?

Forse devi spiccare ancora il volo
trovare l’energia che ti motivi?

Si scontrano gli eserciti dell’anima
ma lascia entrar la luce nel segreto:

ricorda che se cerchi la tua strada
è necessario prima che ti perda.



Epilogo

La prima vibrazione non è nota –
c’erano forse orecchi per l’ascolto
intelligenze dotate di corpo
memorie coltivate dagli eventi
amate dall’inizio e fatte libere
di scegliere lo scarto del destino?

Per chi ha vibrato allora il primo suono
e la materia ha continuato a espandersi
a rendersi sottile fino al punto 
di farsi recipiente dello spirito?

È stata lei da sola a concrearsi
a evolversi per autoselezione
ancora prima di poter capire
che c’era in lei un progetto di matrice:
dar vita che sa essere cosciente?

Forse l’evoluzione spiega tutto
o siamo il nesso di una elevazione?



Congedo

Il piombo dello stagno assorbe i lividi
bagliori delle stelle e quelli impliciti
delle foglie – la pelle si è squamata

i sentimenti aprono gli anelli:
bisogna uscire fuori dal sepolcro 
per nascere di nuovo ma dall’alto. 

Chi vola non imprime tracce a terra.


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