giovedì 20 agosto 2015

Le nuvole che sono: Gabriele Via


Lo stupore forse ha un profumo.
Non lo sappiamo. Se parliamo di oblio,
ognuno ha subito in mente qualcosa,

che se andassimo a verificare
sarebbe differente in tutto per ciascuno.
Eppure per tutti questo è l'oblio.

Ogni volta che sentiamo il nome
dell'oblio ci ricordiamo qualcosa,
chiaro e profondo che in silenzio attende
l'intimo gesto di una nostra risposta.

Così è il cielo, sovrastante, inattingibile;
così sono le nubi, verità senza nome,
motrici di una ricerca di senso.
Come fumo devoto per l'incenso.

Gabriele Via

21 luglio 2015

(inedito)



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