martedì 29 settembre 2015

gli occhi, la voce e Orme intangibili in Libromondo settembre 2015

recensioni di Maria Pera 



(Libromondo, 16/2015, p. 7) scheda del libro www.faraeditore.it/html/filoversi/occhivoce.html





(Libromondo, 16/2015, p. 9) scheda del libro www.faraeditore.it/html/filoversi/ormeintangibili.html




SETTEMBRE 2015 Newsletter n. 16/2015 
Eccoci al sedicesimo appuntamento del 2015 con la newsletter di “LIBROMONDO”, Centro di Documentazione sull’Educazione alla Pace e alla Mondialità che si trova all’interno della Biblioteca del Campus Universitario di Legino a Savona. La Biblioteca o Centro di Documentazione è un servizio di completo volontariato. Le case editrici e gli autori offrono libri come Saggi Gratuiti per l’uso in Biblioteca. I ragazzi delle Scuole Superiori e alcuni adulti, in qualità di volontari, leggono per primi i libri nuovi e ne fanno la recensione che viene pubblicata su newsletter come questa e poi inviata a un cospicuo indirizzario. Le newsletter sono archiviate e sempre disponibili per consultazione su vari siti, come annotato sotto. Tutti gli autori di libri relativi alle nostre sezioni e le Case editrici che lo desiderino possono inviare libri in saggio alla Biblioteca. I libri saranno recensiti come sopra. Per informazioni si può scrivere a libromondo@hotmail.com 
Le sezioni della Biblioteca di Documentazione sono: Europa, Asia, Africa, Americhe, Italia, Donne, Bambini, Religioni, Cooperazione Internazionale, Migranti, Popoli, Diritti, Salute, Hanseniani, Educazione alla Mondialità, Pace, Economia, Sviluppo, Alternative allo sviluppo, Agricoltura, Ambiente, Terzo Settore, Mass Media, Protagonisti, Letterature, Fiabe, Favole, Narrativa Ragazzi. 

N.B. L’orario di apertura della Biblioteca segue l’orario della Biblioteca del Campus Universitario, dal lunedì al giovedì: 9.00-17.45; venerdì 9.00-12.45. Il servizio è interrotto durante le vacanze natalizie, pasquali, in agosto e il 18 marzo per la festa del S. Patrono di Savona
Lunedì, ore 15-17,30, e giovedì, ore 9,30-12, sono presenti in loco i volontari AUSER. 

SOMMARIO NEWSLETTER 
SLOWFOOD: PESCE MANGIAMOLI GIUSTI Considerazioni 

di Giuseppe Alessandro 
Libri Sezioni: MASS MEDIA, PACE, DIRITTI, LETTERATURE, ALTERNATIVE ALLO SVILUPPO, BAMBINI 
EMERGENCY: Ambulatorio anche a Napoli 

N.B. Le newsletter sono archiviate su: 
www.ildialogo.org nella sezione Cultura; 
Per informazioni è possibile visitare il sito dove si trova l’archivio delle precedenti newsletter (fino al maggio 2012): http://informa.provincia.savona.it/cooperazione/libromondo 
La Biblioteca è anche su www.campus-savona.it/biblioteca.htm e su 

Continua a piantare i tuoi semi, perché non saprai mai quali cresceranno; forse lo faranno tutti.  (Albert Einstein)

Pasquale Matrone intervista Mariangela De Togni

cfr www.venilia.it/ntl n. 119

Mariangela De Togni ha pubblicato con Fara
Frammenti di sale





lunedì 28 settembre 2015

Solo brevi domande esiliate

recensione di Christian Humouda apparsa su 


Sono “solo brevi domande esiliate” quelle che Griselda Doka si pone nella sua prima silloge poetica pubblicata da FaraEditore.

Un percorso poetico e umano che scivola come una nenia tra il ricordo e la rivalsa del passato. Un canto triste e fiero che ci permette d'immaginare i ricordi di un paese natale lontano e allo stesso tempo vicinissimo. “Ti Shqipëri, më jep nder, më jep emrin shqipëtar” (Tu Albania, mi dai onore, mi dai il nome albanese)

“in quell'angolo del mondo/ dove congelato è rimasto il volo dell'aquila/ troppo alto il cielo/ troppo bassa la terra” (Solo brevi domande esiliate, p. 23)

Una voce nuova quanto interessante quella di Griselda. Capace di disegnare immagini familiari bellissime quanto caustiche, ricche di quel maturo perdono che solo il tempo è capace di donare. Una litania bilingue che trascina e ci trascina in un personalissimo percorso di purificazione:

“mi dispiace madre/se non ho mantenuto la grande promessa/ se ho disobbedito/ e non ho imparato a volare/ per la tua gioia” (
Solo brevi domande esiliate, p. 47)

La visione di una donna, figlia e oggi madre che si guarda indietro e senza rimpianti pare dire “no, non rimpiango nulla”.

venerdì 25 settembre 2015

Renzo Montagnoli su Solo brevi domande esiliate di Griselda Doka


recensione pubblicata in Arteinsieme.net
Prefazione di Pierino Gallo
Postfazione di Angela Caccia


Poesia

Collana Il filo dei versi
Pagg. 96
ISBN 978 97441 69 4
Prezzo € 9,00
Poesia d’oltremare
www.faraeditore.it


L’Albania è certamente un piccolo stato, sia come superficie che come popolazione (rispettivamente circa 29.000 Kmq. e 2.900.000 abitanti); eppure questa terra a noi vicina, che si potrebbe definire al di là del mare, certamente non sviluppata economicamente come noi, è una fucina culturale, come testimoniato dai non pochi narratori le cui opere sono pubblicate anche nel nostro paese. Non mancano i poeti e Griselda Doka è una di questi, con due sillogi già pubblicate: Soglie, per i tipi di Aletti, e appunto Solo brevi domande esiliate, edita da Fara di Rimini, che è un punto di riferimento per gli autori di poesia.

Nello scorrere i versi delle liriche che compongono questa raccolta ho avvertito, chiara, l’emozione di riproporre il proprio passato, quello vissuto in una terra dissimile della nostra, per quanto così vicina, separata come è da un braccio di mare. C’è una vena di nostalgia del tutto naturale in un immigrato, benché il trascorso risenta di una vita influenzata dalla dittatura di quello che era un regime comunista, una sorta di avamposto dell’ortodossia sovietica nell’Adriatico, ma non proteso a occidente, bensì rinchiuso su se stesso. L’albanese è un popolo anche in passato segregato nei suoi ristretti confini, ma sempre fiero della sua identità, soggetto spesso ad altri, ma corposamente ostile a omologarsi a civiltà diverse, insomma un mondo a sé stante che rivive in questi versi, che aprono squarci su realtà che ci sembrano così lontane pur essendo così vicine. C’è forza, c’è fierezza, c’è la certezza che indipendentemente da quel che sarà la storia gli schipetari sempre esisteranno. Non sono mai stato in Albania, conosco alcuni immigrati, ma credo che questa silloge, pur nell’individualità dell’autore, possa aiutare non poco a conoscere questa gente, che per un breve periodo fu unita al regno d’Italia, dopo essere stato più a lungo territorio d’influenza del nostro paese. Certo si nota che in questo processo di comunicazione a volte la prolissità non manca, come pure lo stile avrebbe necessità di essere affinato, anche se è giusto tener conto dell’età dell’autrice che giustifica una certa acerbità letteraria. Tuttavia, i sentimenti, le emozioni che risaltano nei versi testimoniano una volta di più la grande capacità della poesia, che è anche quella di avvicinare mondi diversi, con lingue differenti, sì da giungere a un unico linguaggio, che non ha bisogno di interpretazione: quello del cuore. E questo, credetemi non è certo poco, in un’epoca in cui spesso si assiste invece a un frequente arzigogolare che tende il lettore ad allontanarsi, anziché ad avvicinarsi alla poesia.

Da leggere, ovviamente.


Griselda Doka è nata a Tërpan, Berat (Albania). È attualmente dottoranda in Studi letterari, linguistici, filologici e traduttologici presso l’Università degli Studi della Calabria. I suoi interessi scientifi ci si basano principalmente sulla lingua e la letteratura albanese, sulle scienze traduttologiche e sulla letteratura della migrazione, con un focus particolare sugli autori di origine albanese. Ha ideato e portato avanti il Concorso Internazionale di Poesia della Migrazione “Attraverso l’Italia”. La sua prima silloge Soglie è stata pubblicata di recente da Aletti Editore.



lunedì 21 settembre 2015

Marziale nella traduzione di Mario Fresa




MARCO VALERIO MARZIALE

VENTOTTO EPIGRAMMI 
SCELTI E TRADOTTI 
DA MARIO FRESA





Sul blog di letteratura 


a cura di Giorgio Linguaglossa












Su Solo brevi domande esiliate di Griselda Doka

recensione di Vincenzo D'Alessio

Griselda Doka: Solo brevi domande esiliate – Vëtem disa pyetje të mërguara, Fara Editore, 2015




La casa Editrice Fara di Rimini ha pubblicato in più occasioni poeti stranieri che riescono a tradurre i propri versi in Lingua Italiana. In passato sono stati pubblicati i versi del poeta di nazionalità albanese G
ëzim Hajdari. A luglio di quest’anno è stata la volta della poetessa Griselda Doka, anche lei albanese, con la raccolta poetica Solo brevi domande esiliate – Vëtem disa pyetje të mërguara: il testo è stato ideato direttamente in lingua italiana e successivamente riscritto in lingua albanese.

L’agile libretto si apre con l’esergo: “A quei passi solitari e silenziosi – Atyre hapave të vetmuar dhe të heshtur”. La raccolta, maturata nel corso di anni e data alle stampe solo ora, supporta in poesia i drammi di migliaia di persone costrette a lasciare i luoghi consueti per sfuggire ad una morte certa, atroce, senza alcuno scampo. Assistiamo attraverso lo schermo televisivo all’esodo forzato di un intero continente, l’Africa, verso un esilio privo di certezze e irto di difficoltà. I più esposti sono i bambini, verosimilmente i poeti.

Brevi domande, senza risposte, da un esilio necessario per sopravvivere e trasmettere il proprio dolore che è poi il dolore universale dell’abbandono dei luoghi, dell’aria natale, delle persone buone che ti amano e non vedrai più: “(…) solo i miei occhi / cambieranno / in un cristallo nuovo / di scomoda luce / gettata al crepuscolo” (pag. 15). Gli occhi, lo specchio dell’anima nelle persone che conservano la propria dignità, cambieranno di aspetto, diventeranno attenti alla ferocia dei simili che ti accolgono, che cingono le loro mani attorno alle tue spalle nascondendo l’ipocrisia di chi non sa accettare lo “straniero”.

Griselda racconta per intero la storia della sua giovinezza. Racconta l’esasperazione di appartenere a luoghi dove le tradizioni sono divenute una gogna dalla quale non si scappa. Uomini e donne che non possono comprendere le domande irriverenti di una donna: “(…) ho imparato presto / l’arte del silenzio / e mai rispondesti / sul cosa avvenne dopo / e a quelle prima di te / nessuna risposta / navigano la mia lingua / solo brevi domande esiliate / perché strisciava per terra lei / la più piccola di casa” (pag. 19)

Cosa vale una donna/poeta in una società rimasta volontariamente in isolamento per tanti anni? Per i ricorsi della Storia l’Albania è stata sotto il protettorato dell’Italia negli anni trenta del Novecento e successivamente occupata per l’ambizione di ricostruire l’Impero di Roma negli anni 1939-1943, tanto che conservo la moneta corrente di allora il Lek con l’effige di Vittorio Emanuele III, dono di mio zio Francesco combattente in quei luoghi.

La Nostra lo ricorda amaramente oggi che è distante: “Servirebbe un incantesimo di sonno / alla memoria corrosiva / per dimenticare momentaneamente / chi siamo stati / in quell’angolo del mondo / dove congelato è rimasto il volo dell’aquila” (pag. 23): l’aquila è il simbolo dell’Albania.

Questa raccolta ha il senso profondo di una liberazione. I versi sono quasi delle nenie/cantilene composte prima di tutto per sé stessi e poi per chi si affaccia a leggere il solco che questi versi lasciano sul foglio di carta, più spesso nell’anima che avverte la comunanza dell’esilio, quello che ogni famiglia italiana, del mondo intero, hanno conosciuto e conservato nel proprio DNA.

La Nostra ha grande coraggio nell’affrontare la nuova esistenza. Lo fa chiedendo perdono alla fonte primaria dei suoi affetti, la madre, “nën
ë” è il sostantivo corrispondente in lingua Albanese, che è dentro di lei, nella poesia XV a pag. 47: “Perdonami madre / se per sembrarti vera / devo fingere / e amare con amori / che non mi appartengono”.

Molto attenta è la postfazione della poeta Angela Caccia dalla sua terra di Calabria, luogo che ospita da secoli comunità minori albanesi. Chiare sono le parole apparse sul blog “ Il ciottolo” che dirige da tempo: “(…) Dalla mia visuale – una fucina che, nel bene o nel male, sbruffa fumi –, è poesia che rientra appieno nella categoria “riuscita” per quanto sa adempiere alle sue ambivalenti funzioni: (…) in una parola, agire fino ad una sorta di purificazione che fa sentiero all’armonia, catarsi che solo la buona poesia sa attivare.”

Canti Digitali a Milano 2 ott


Scheda del libro qui

Rosa Elisa Giangoia recensisce Angela Caccia in «Sentieri Molisani» maggio-agosto 2015

di Rosa Elisa Giangoia

scheda del libro di Angela Caccia
qui: www.faraeditore.it





Premio Letterario Nazionale “Scriviamo Insieme” Quinta Edizione: Colomba Di Pasquale finalista


SEZIONE E – RACCOLTA DI POESIE EDITA

Primo classificato assoluto:
MAURO MONTACCHIESI di Roma con “Làbrys-Opus Hybridum de Labyrinthismo” Aletti Editore.

Secondo classificato assoluto:
RITA MUSCARDIN di Savona con “La memoria del mare” Bacchetta Editore. 

Terzo classificato assoluto
CARLO DI BIAGIO di Roma con “Roma, poesie in posa”
Casa Editrice Kimerik


Premio Speciale della Giuria con Targa e Diploma di Merito a:
VIOLETTA TRACLO’ di Travesio (Pordenone) con “Le rondini con te” Campanotto Editore
PIERANGELA FLERI di Erice Casa Santa (Trapani) con “Parole mute” Edizioni L’Oltre

Segnalazione Speciale della Giuria con Menzione di Merito e Medaglia ricordo a:

FRANCESCO FEDERICO di Bagheria (Palermo) con “Le ali d’argilla” Edizioni Helicon

Autori Finalisti premiati con Attestato di Merito e Medaglia ricordo:
GIOVANNI BOTTARO di Molino Del Pallone (Bologna) con “Riflessioni minime” Prometheus
COLOMBA DI PASQUALE di Recanati con “Il mio Delta e dintorni” Fara Editore
MARINA PIERANUNZI de MARINIS di Pescara con “Fili invisibili” Il mio libro
GIOVANNI MINIO di Roma con “Andirivieni” D’Orazio Editore

mercoledì 16 settembre 2015

Laura Pecoraro con Ladro di sabbia a “Il verso della trama” Rimini 2-10-15

Fara Editore in collaborazione con 






Presenta il ciclo di incontri con narratori, poeti e…

“Il verso della trama” 

Semiramide


presso la splendida Sala degli Arazzi 

via L. Tonini, 1


ogni trama ha almeno un verso 
e i versi più di una trama

Opera senza titolo di Lucia Nanni, tela di canapa con filo nero
venerdì 2 ottobre alle ore 17.00



presenta con Narda Fattori (che ne ha scritto la Prefazione)





«L’amore può essere insieme la più intensa delle gioie e il più crudele degli abissi; nella poesia di Laura questi due aspetti non si risolvono, continuamente si intricano e nella sua inesausta ricerca la poesia incontra altre inquietudini…» (dalla Prefazione di Narda Fattori)

Imperativi

Inventami
come se fossi una nuova costellazione
per guidare rotte di miraggi. (…)

Accendimi
come se fossi l’ultimo fiammifero
in mezzo ad un bosco innevato. (…)

E legami
come se fossi viva
perché non tramonti il tuo sogno
con il primo raggio di ragione.



Laura Pecoraro (1980) nasce a Nocera Inferiore (SA) e cresce a Campobasso in Molise. Attualmente risiede a Rimini. È docente di scuola primaria e svolge attività di libero professionista in qualità di Pedagogista clinico. È referente regionale P.Ed.I.As. – Pedagogisti e Educatori Italiani Associati per l’Emilia Romagna. Ha pubblicato la raccolta di poesie e racconti brevi Frammenti di Sterlitzia(Gump Edizioni 2014). È presente nell’antologia poetica Tra un fiore colto e l’altro donato (Aletti Editore 2015) con la poesia Bocciolo. Ha prefato i libri La cura del sogno (2013) e Pietre, rose e altri versi (2013) del poeta molisano Sergio Marchetta (Regia Edizioni).




Narda Fattori è nata a Gatteo (FC) e ivi risiede. Ha compiuto studi di linguistica. Con testi poetici e narrazioni ha partecipato a premi dagli anni novanta in poi e ha raccolto successi in innumerevoli concorsi, apprezzamenti e premi; ha pubblicato diversi libri di poesia e qualche racconto. È presente in numerose e prestigiose antologie. È redattrice di vari blog online. In poesia ha pubblicato: Se amor parla, Autore Libri 1995; E curo nel giardino la gramigna, Ibiskos 1996 (premio editoriale); L’una e i falò, Il Vicolo 1998; Terra di nessuno, Lucca, 2000 (Premio editoriale “Olinto Dini” di Castelnuovo Garfagnana); Verso Occidente, Fara 2004; Cronache disadorne, Ed. Joker 2007; Il verso del moto, Moby Dick editore 2009; Le parole agre, L’arcolaio 2011; Dentro il diluvio, edizione puntoeacapo, 2011 (premio Editoriale Astrolabio di Pisa); Cambiare di stato mutare di natura, CFR 2014. È presente con una silloge di dieci poesie nei volumi antologici Voce Donna 1997, Voce Donna 1998, Voce Donna 1999, Il Vicolo, Cesena; nell’antologia Santarcangelo della poesia, Luisè editore 1998; nell’antologia Il novecento etico-religioso a cura di Vittoriano Esposito, Bastogi editore; nell’antologia Farapoesia con la silloge A che punto è la notte?, Fara 2010; nell’antologia Creare mondi con la silloge De profundis, Fara 2011; con la silloge Canzone nell’antologia Dentro il mutamento, Fermenti editrice 2011. È presente nell’antologia D'un sangue più vivo. Poeti Romagnoli del Novecento, ed. Il Vicolo, Cesena, 2014. Numerosissime sono singole o coppie di poesie inserite in antologie e riviste qualificate.

Orme intangibili. Spirito e poesia in Alessandro Ramberti



PaginaTre
Libri Segnalazioni libri
di Paolo Calabrò  13 settembre 2015

«Ho sognato di avere
il cervello percorso
da una lancia gettata
da qualcuno indistinto
e remoto… riuscivo
ad estrarla. Col cranio
perforato dal tunnel
luminoso e perfetto
senza tracce di sangue,
lacrimavo contento:

ero vivo e cosciente»

(Antefatto)
Alessandro Ramberti, poeta ed editore, è uno di quei rari casi in cui la soavità della poesia, soffice fino all’immateriale, è in grado di legarsi alla più dura ed eloquente concretezza. In questo poemetto in quartine ed endecasillabi si parla di Dio; o, meglio, si parla con Dio: quel Dio che anche quando non risponde in un discorso diretto, vis à vis, di un’immediatezza “chiara e distinta” (come l’uomo, sovente, lo desidererebbe), sa manifestarsi nella vita con una presenza, una forza, una testimonianza inequivocabili. Né un’opera di devozione né uno scritto rimato di sottigliezze teologiche: piuttosto, versi vividi e “saporiti”, per così dire, che sgorgano come irrefrenabile respiro di chi ha saputo stare a lungo nell’apnea del pensiero e nel silenzio della propria interiorità. L’opera è arricchita da numerosi disegni a matita e a carboncino. Con la Prefazione di Vincenzo D’Alessio e le Postfazioni di Alfonsina Zanatta, Ardea Montebelli e Gianni Criveller. Consigliato anche a chi non abbia familiarità con la poesia.

A. Ramberti, Orme intangibili, ed. Fara, 2015, pp. 78, euro 10.

martedì 15 settembre 2015

Hai dormito sulle spalle

a Vincenzo Capodiferro


Hai dormito sulle spalle
del Saraceno senza sogni,
il lupo nei vicoli fiutava
ciocchi di neve, gli occhi
neri della ragazza lucana
abbracciavano lune lontane.

Quanta fame ha l’animale
dal Favino al Coccaro,
divora bianche speranze
fumanti dai camini.

Ti vide salire i gradini
del ritorno l’uomo nuovo,
l’ombra di tuo nonno.


Agosto, 2015 Vincenzo D’Alessio

domenica 13 settembre 2015

Il mio delta e dintorni su «Oubliette Magazine» – recensito da Giorgio Casali

Il mio Delta e dintorni di Colomba Di Pasquale: chi sono io e chi sei tu
Written by Giorgio Casali
Posted by Oubliette Magazine in LETTERATURA, Home


“Il mio Delta e dintorni” di Colomba Di Pasquale: chi sono io e chi sei tu
set 11, 2015
“Sono la strada che porta a casa/ e le margherite lungo gli argini del canale/ e anche la distesa di rododendri,/ sono la farfalla con le ore contate/ che si gode l’ultimo e il primo sole della mia rapida vita,/ sono l’airone solitario perché sto male altrimenti sarei in gruppo/ e sono la garzetta stanca lungo la palizzata del fosso”

Piace la poesia di Colomba Di Pasquale perché non dice quello che bisogna fare. Non è arrogante, non è presuntuosa di imperativi ma trova culla e pareti nei nidi, negli “inviti naturali e sinceri”, ovunque possa muoversi un augurio “per la vita a venire”.
Si sentono chiari i rimandi a Whitman nella raccolta Il mio Delta e dintorni, non solo per il verso che riesce a spingersi oltre i limiti (gli argini) della pagina; non solo per gli elenchi delle cose e certi temi tanto cari alla letteratura vitalistica (e boschiva) americana.
C’è una dichiarazione di identità continua, tale per cui ogni verso del suo delta risulta essenziale, fondamentale nell’economia della raccolta.
Identità che non va a sovrapporsi totalmente – direi panteisticamente – agli esseri di fiume (di laguna) che popolano queste pagine dense di posti diventati rifugio di una penna altrimenti itinerante, altrimenti preda dei sentimenti del tempo, della necessità del Sangiovese.
Nonostante, quindi, il lungo canto del Delta in cui l’autore pare essere ogni cosa, siano piante o animali con ogni loro gesta – “il passaggio da terra a cielo del fenicottero […] l’acqua salmastra che disseta la salicornia e la tamerice […] l’airone solitario perché sto male” – tra canneti di palude e canali e “la strada che porta a casa” è affermata, senza essere tuttavia risolta, la gratitudine per la differenza, “la vicinanza terrena tra me e il resto di me”.

Chi sono io e chi sei tu: una domanda fondamentale per la verità di ogni relazione, un punto di partenza – e di approdo – per ogni dialogo e conoscenza d’amore; un amore che Colomba spinge oltre il suo terreno abituale, portando la dedica anche fuori regione, per autostrade, per laghi e paesi, fuori nazione e continente fino dentro a un monastero. Ecco giustificato ogni altrove dei “Dintorni”, tutto tranne che un’appendice del libro.  
“[…] Sarà questa la purezza dell’inizio e della fine?
Sarà questa mi dico l’essenza della vita?”


Colomba di Pasquale è nata a Lilla, in Francia, nel 1968. Di origini abruzzesi, insegna Diritto ed Economia in due istituti tecnici di Ravenna. Risiede a Recanati, luogo poetico per antonomasia. La sua prima pubblicazione, Viaggio tra le parole (Del Monte), risale al 2006, cui fece seguito l’anno successivo Una vita altrove (Nicola Calabria). Nel 2008 pubblica Il resto a voce (Fara). Di quegli anni l’incontro con Vivian Lamarque, che ha firmato la prefazione a Dulcamara (Genesi, 2010) e alla sua ultima raccolta, Il mio Delta e dintorni (Fara, 2014).

giovedì 10 settembre 2015

Il tocco abarico del dubbio II classificata al Premio Letterario Nazionale di Calabria e Basilicata


Gentile poetessa Angela Caccia

La presente per informarLa che la Sua opera Il tocco abarico del dubbio
è risultata seconda classificata nella sezione

Libro edito di poesia

alla quinta edizione del Premio Letterario Nazionale di Calabria e Basilicata.

Pertanto La invitiamo a ritirare la

Targa e la pergamena

durante la Cerimonia di Premiazione che si terrà a Cosenza, sabato 3 ottobre 2015, alle ore 20,00, al Palazzo della Provincia, Salone degli Stemmi (piazza XV marzo, 5 ).

In attesa di incontrarla personalmente le inviamo i saluti più cordiali.
Le ricordo, inoltre, che l’elenco completo di tutti i premiati sarà pubblicato nei prossimi giorni anche sul nostro sito, www.ilmusagete.it

Un haiku inedito di Grazia Procino


Haiku


Schegge di luce

rossastra fugano idee

di malessere.


Grazia Procino


(inedito)



Fotografia di Silvia Castellani

martedì 8 settembre 2015

Antonio D’Alessio & Hypokrites Teatro Studio

In occasione dell’allestimento del venticinquennale dalla fondazione della sua creatura Hypokrites (Accademia di Teatro) che si svolgerà in Solofra (AV) nel Complesso Monumentale di Santa Chiara e nell’Auditorium del Centro ASI, il maestro Enzo MARANGELO ha voluto commemorare la figura del musicista e poeta Antonio D’Alessio, scomparso sette anni or sono, che ha collaborato agli eventi teatrali allestiti dall’Accademia nelle diverse città italiane con performance musicali.

Il contrabasso, strumento che ha distinto il percorso terreno di Antonio, è stato esposto nella mostra allestita all’interno del Complesso Monumentale di “Santa Chiara” e, i due fratelli maggiori Giuseppe e Nico musicisti anch’essi, si alterneranno con intermezzi musicali durante le visite guidate suonandolo.

Il regista e fondatore Enzo MARANGELO ha ricordato la collaborazione del Nostro con queste parole: 

“Antonio è stato in mezzo a noi una presenza discreta e di elevate capacità musicali. La sua aura di pace si infondeva in noi come se fosse stato da sempre amico sincero e parte della nostra compagnia. L’affetto che ci lega alla sua memoria è fiamma che vive in ognuno di noi.”

Solofra, 8 settembre 2015

Passaggio in Irpinia: Michele Luongo


L'uomo che aveva lottato contro le ingiustizie della sua terra passa da vincitore.
Stiamo parlando dello scrittore e poeta Michele Luongo, irpino per nascita emigrante per scelta lavorativa, ieri è ritornato Direttore della Rivista Letteraria Via Cialdini a ripercorrere i luoghi che l'avevano visto impegnato, come Maresciallo dei Carabinieri, in una lotta impari contro il potere malefico che attanaglia l'Irpinia.

Il Nostro è uno scrittore che bagna la penna nel dolore/ipocrisia della gente che abita i luoghi a lui cari: ha subìto persecuzioni politiche, ha rischiato la vita per adempiere al suo dovere, ha rispettato l'Arma come la sua seconda Madre, convinto che bastasse la lealtà per redimere la ruggine nera che corrode le faggete della sua amata Irpinia.
Trasferitosi a metà  degli anni Ottanta del secolo scorso in Trentino ha scritto una buona quantità di raccolte poetiche e di libri testimonianze del  percorso personale e di quello degli uomini inclini all'onestà come lui. Il maggiore di questi scritti pubblicati resta Irpinia terra del Sud, Edizioni Tracce, 2003, con l'autorevole prefazione di Achille Ragazzoni, Presidente del Comitato di Bolzano dell'Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano.
Nell'esergo di questo lavoro si legge: “Alle genti del Sud / che con coraggio e dignità / hanno espresso la libertà.”
Invitato dal poeta/imprenditore Piero Mastroberardino, Michele Luongo ha varcato la soglia della sua terra non senza un brivido di emozione, dopo tanti anni di lontananza. Accompagnato dal direttore della rivista Blu Arte, Antonella Iozzo inseparabile anima del Nostro e giornalista affermata nel campo della viticoltura, hanno visitato il resort allestito da Mastroberardino gustando il calore antico dei vini irpini.


Nel rapido passaggio nella terra natale il Nostro ha voluto incontrare anche noi, memore dell'impegno profuso nella realizzazione del Premio Nazionale Biennale di Poesia “Città di Solofra”, accanto al Dirigente Scolastico professore Paolino Marotta, un incontro al lume della Casa Editrice Fara di Rimini che ha inviato in dono all’illustre scrittore il volume Il coraggio dei sogni, curato da Zina Righi per conto dell'Associazione ex Emigrati nel mondo, a sugellare la comunione indispensabile tra luoghi del passato e del presente.
Al Nostro amico scrittore ha fatto giungere il suo caloroso saluto la professoressa Teresa Armenti da Castelsaraceno, dispiaciuta per non essere presente all’incontro.

POESIA E MUSICA a SOGLIANO nel ricordo di AGOSTINO VENANZIO REALI 20-9-15

Domenica 20 settembre 2015, nel teatro “Elisabetta Turroni” di Sogliano al Rubicone, critici e poeti si danno appuntamento per ricordare Agostino Venanzio Reali, il poeta ed artista che tanto interesse ha suscitato nelle recenti mostre tenute a Cesena, Pennabilli, San Marino, Sogliano.
Alle 9.30 introdurrà il tema Elena Buia Rutt, critico, poeta, saggista e traduttrice, che parlerà di “Tra conflitto e accettazione: la poesia di Agostino Venanzio Reali”. Alle ore 11 seguirà la premiazione della 14ª edizione del Premio Nazionale di Poesia “Agostino Venanzio Reali”. Voce di Ilario Sirri. Musiche di Federica Frisoni (flauto), Federica Rocca (violino), Mattia Guerra (pianoforte).
Info: sparireinsilenzio@gmail.com; tel. 3343794512.




Scriveva Agostino Venanzio Reali, nel silenzio di questi luoghi, di questa sua terra (e bisogna conoscere questi luoghi – Montetiffi, Ville Montetiffi dove era nato, la roccia dell’Archetta che da Montetiffi si slancia come prora di una nave verso nuovi orizzonti, la gente che qui vi abita…):

Andarsene come il sole
dietro la nuvola
e non dirlo alle foglie.
Passare dando luce
senza farsi avvertire.
Morire così!
Cadere sotto l’orizzonte
mentre le donne cantano
in sordina alle fonti
dentro folate di addii.
Prendere sentieri
dopo sentieri
mentre un mare di presenze
ti lievita nel profondo.

Sono i versi di Morire così, in Vetrate d’alabastro (Forum/Quinta Generazione, Forlì, 1987), scelti come incipit di questa breve riflessione perché in questi versi si rispecchia l’animo e il sentire del poeta, la sua riservata e discreta partecipazione e il senso della sua poesia in questo “mare di presenze” che “ti lievita nel profondo”.
Il premio di Poesia “Agostino Venanzio Reali”, infatti, istituito nel lontano 2002 (siamo giunti alla 14ª edizione) aveva soprattutto lo scopo di far conoscere l’artista Reali, ma, con il passare degli anni, esso recuperava un secondo significato non meno importante, quello di mettersi in relazione, di parlare, di discutere di poesia e di far emergere, nei numerosi partecipanti, gli autori che, per innovazione, forme espressive, contenuti, potevano dire, e in molti casi lo hanno fatto, una parola nuova. Ogni volta che ci si incontra con la poesia, con la “vera poesia”, qualcosa di emozionante coinvolge il lettore, certamente la parola aiuta. «La poesia non salva la vita – scrive Roberto Mussapi – e difficilmente guarisce, ma accompagna. Estende l’orizzonte percettivo, soffia sulle nostre labbra, cerca di rianimarci, o di tenerci in vita».
Che sia proprio così? Noi lo speriamo, se la poesia non cambia il mondo, come afferma Patrizia Cavalli, tuttavia aiuta a comprenderlo e soprattutto aiuta a comprendere se stessi.
Così, passo dopo passo, gradino su gradino, il Premio ha acquistato consenso e consapevolezza, si è affermato a livello nazionale. L’aver vinto il Reali è un prestigioso riconoscimento, perché i vincitori vi arrivano attraverso una rigorosa, attenta, meticolosa selezione, come dimostrano le motivazioni e i giudizi espressi sulle poesie. E fin dalla sua prima edizione questo rigore è stato uno degli elementi su cui si è fondato il premio Reali, un rigore che aveva come punto di riferimento la ricerca linguistica, la “voce nuova”, e che doveva di conseguenza anche tradursi in un numero limitato di autori premiati (appena nove). Il numero limitato di autori premiati costringe infatti la giuria a un ulteriore lavoro di selezione, di confronto e di discussione. Un lavoro lungo che ha impegnato la giuria per tutto il mese di luglio, fino alla sua riunione conclusiva nei primi giorni di agosto.

Grazie alla generosità e sensibilità dell’Amministrazione Comunale, dei Cappuccini Bolognesi Romagnoli e dei numerosi Enti, Istituti di Credito ed Associazioni che hanno voluto contribuire alla sua promozione, la giuria si è immersa nella lettura di oltre 300 testi, a testimonianza di una partecipazione e di un consenso che negli anni è andato via via consolidandosi. Certamente il merito è dei poeti, della qualità delle opere presentate, del loro riconosciuto valore, come si può notare scorrendo l’albo dei vincitori. L’importanza di un premio è data soprattutto dagli autori che vi partecipano.
Anche quest’anno, dei numerosi autori partecipanti nella sezione A Adulti, l’analisi è stata alla fine circoscritta a poco più di venti autori, i cui testi, attentamente valutati e su cui ciascuno ha portato il proprio contributo cercando di mettere in luce interpretazioni ed elementi caratterizzanti, sono stati particolarmente apprezzati.


14º Premio Nazionale di Poesia 
Agostino Venanzio Reali


La Giuria del Premio Nazionale di Poesia “Agostino Venanzio Reali”, organizzato dall’omonima Associazione Culturale, composta da Bruno Bartoletti (Presidente), Roberta Bertozzi, Narda Fattori, Sonia Gardini, Gianfranco Lauretano, Maria Lenti, comunica i risultati del premio.

Sono risultati vincitori:

Sezione A – Poesia Adulti (Premi: € 1000,00 – 500,00 – 250,00, pergamena con giudizio critico):
1º Premio GUERRAZZI CORRADO di Casciago (Varese) con la lirica L’Appennino.
2º Premio COLONNA VALENTINA di Baldissero Torinese (Torino) con la lirica I viali di Torino.
3º Premio RAMBERTI ALESSANDRO di Rimini con la lirica Sulla strada verso Damasco.

Premio speciale della Giuria (pergamena):
BREGOLI FABRIZIO di Cornate d’Adda (Monza Brianza)), con la lirica Sapere di te
FEDELI IVAN di Ornago (Monza Brianza), con la lirica Palazzi. Agenzie delle entrate. 3
FLORIS RAFFAELE di Pontecurone (Alessandria), con la lirica Dentro le viole
MARELLI PIERO di Verano (Monza Brianza) con la lirica Anna di tutte le Russie I
MORETTO LUCIANA di Oderzo (Treviso), con la lirica Il beneficio
SPINA ROSANNA di Venturina Terme (Livorno), con la lirica La penna, la matita, un foglio bianco

Sezione B – Poesia Giovani (Premi: € 300,00 – 200,00 – 100,00, pergamena con giudizio critico):
1º Premio PARADISI ANNA di Rimini, con la lirica Ho guardato la nostra bambina.
2º Premio BIZZARRI GIANMARCO di Cattolica (Rimini) con la lirica L’albero dei tulipani.
3º Premio BRAVI GIULIA di Verucchio (Rimini) con la lirica Umana impotenza.

Premio speciale della Giuria:
PASINI SARA, di Borghi (Forlì Cesena), con la lirica Cicoria.

Sezione C – Poesia Giovanissimi (Premi: Buoni libro di € 100 o 150 alle scuole partecipanti e pergamena per un totale di € 1000):
La giuria, considerato il lavoro svolto dalle scuole attraverso i vari laboratori di poesia, ritiene di assegnare dei buoni libro alle classi che, a suo giudizio, si sono maggiormente attivati per sensibilizzare gli alunni al lavoro poetico e all’uso del linguaggio, come si evidenzia dai numerosi testi inviati. All’interno dei vari gruppi o classi, è stato difficile individuare l’alunno che emergesse sugli altri, perciò si è pensato di assegnare una pergamena e un buono libro all’intera scuola o gruppo di lavoro.
Hanno partecipato le seguenti scuole: Scuola Primaria “Favini” di Coriano con quattro classi (€ 300); “De Amicis” di Gatteo con una classe (€ 100); “Ada Negri” di Muggiò (MB) con due classi (€ 150); “Santa Maria Goretti” di Roma con una classe (€ 100); “Ferrari” di Rimini con una classe (€ 100); “Giovanni Pascoli” di Sogliano al Rubicone con una classe (€ 100); “Ivo Oliveti” di Borghi con due classi (€ 150). Hanno partecipato individualmente (e non attraverso la scuola di appartenenza) n. due alunni: Venturi Ilaria di Cesena, Tamburini Luca di Cesenatico), ai quali saranno consegnati menzioni di merito.

La premiazione si terrà domenica 20 settembre 2015, alle ore 11.00, dopo le relazioni su Agostino Venanzio Reali prevista per le ore 9.30, tenuta da Elena Buia Rutt.
Il verbale, il programma e le poesie premiate sono pubblicate sul sito Web del comune: www.comune.sogliano.fc.it.