mercoledì 26 ottobre 2016

Versi in autostrada

recensione di Vincenzo D'Alessio
Claudio Lamberti, vincitore del Concorso Faraexcelsior 2016


http://www.faraeditore.it/html/filoversi/piccolecose.html

La raccolta di poesie, Le cose piccole non si vedono in autostrada, Fara 2016, di Claudio Lamberti pone al lettore la percezione degli eventi vissuti dall’Autore e mediati dalla poesia nella quotidianità del viaggio esistenziale.
Le quattro sezioni della raccolta si aprono con un Prologo: La creazione; seguono: L’assordante beat della speranza; Elementi; Umani e l’Epilogo.
La poetica dell’Autore è in formazione. Egli nell’attimo della sua “creazione” richiama il lupo, totem di antiche paure notturne, animale solitario e predatore ostinato, là dove il nulla scatena i suoi elementi primordiali: “(…) Siamo nulla / perciò esistiamo” (pag. 15) è la chiusa della poesia che dà voce al Prologo.
L’intero viaggio dell’Autore si snoda lungo l’autostrada, che è metafora esistenziale interna ed esterna, aratro per aprire solchi nella musica, negli elementi che compongono i codici dell’inconscio, negli umani ai quali è rivolto l’invito a guardare bene i particolari del viaggio, nell’epilogo arricchito dall’unica medicina che accarezza l’anima degli uomini: i Miti! Come sostiene Paolo Caruso nel suo bel testo Vivere senza dio (Newton Compton 2011) la ricerca del divino è l’energia sostanziale che accompagna il genere umano, nel vivere con o senza la presenza di dio.
La scrittura poetica del Nostro si avvale di alterne figure retoriche, in primo luogo l’enjambement realizzato nelle chiuse per legare il verso all’intero racconto poetico; poi gli ossimori: “l’allegra noia” , “rotolare fermo”, ecc.; ancora il richiamo a poeti del Novecento: “(…) E sangue siamo noi / sul cuore della terra a tre colori” (pag. 53, si veda Salvatore Quasimodo).
Più di ogni altra virtù poetica raccolta, l’accostamento dei versi dell’Autore è alle tematiche del Manifesto del Surrealismo (legate alle figure di André BRETON e per l’Italia a Massimo BONTEMPELLI) dove il comporre era quasi automatico, spinto tra veglia e sonno, nel credere fermamente all’illimitato mondo dell’inconscio.
Ho avvertito in questo modo la prova poetica di Claudio Lamberti.
L’autostrada che attraversa la città vissuta realmente, e quella immaginata dalla forza del desiderio di un altrove che rechi serenità e allontani dai “rottami” si legge in questi versi: “(…) Ho sentito rumore di passi / e non so nemmeno / se è notte o giorno” (pag. 46).
Il richiamo al sogno è presente in quasi tutti i componimenti. Si leggano le poesie Gocce a pag. 31 e la poesia Il me più grande sogna a pag.56.
L’Autore sta costruendo sé stesso attraverso il beat dell’esistenza, accentuando i movimenti deboli, le cadute, le interferenze esistenziali. Temi ricorrenti sono: il sentimento dell’Amore; il desiderio di purificazione, le energie e i profumi naturali; figure ricorrenti sono il sole, il mare, la luna, le terre emerse, i Miti e le leggende del mondo greco, musica e pensiero filosofico.
Resto della convinzione che nascere al SUD di questa penisola resti una condanna e al tempo stesso un’infinita gioia, poiché il pensiero filosofico greco ci pervade da millenni. Si pensi alla città di Elea e alla filosofia eleatica (oggi Casal Velino in provincia di Salerno), ai miti costieri di Palinuro e di Leucosia. Alle bellissime lastre tombali greche della città di Paestum, tra le quali primeggia quella detta “del Tuffatore”.
L’Autore avverte e utilizza il senso ludico del verso per vincere l’infelicità quotidiana. Lo dice nella prefazione il poeta e giurato Luca Cenacchi: “L’autore sembra ricercare nella forza di esperienze forti e traumatiche un intimo stimolo alla vita (vedi: Sogno di gravità, Tsunami) che, per inciso, è composto da due tanka. Vero è che si può notare una tendenza di “mutaforma”: l’autore avverte la necessità di scomporsi in altro da sé, sovente in elementi della natura, per cercare di pervenire a una quiete armonica in cui riposare (vedi: Immortale, Armonie di silicio, Gocce, Selvatico, Clorofilla, Liquefarsi, ecc.)” (pp. 8-9).
Il cammino sull’autostrada iniziato dall’Autore a suon di musica e con gli occhi dell’indagatore, deve: “Creare la condizione ideale / per godere di qualcosa / prima della fine” (pag. 72).

Nessun commento: