martedì 28 maggio 2013

Su Vincenza Scuderi, prima classificata

in Scelte vincenti, FaraEditore, 2013 

recensione di
Vincenzo D’Alessio


Nell’antologia Scelte vincenti è contenuta la raccolta “Accade soprattutto per la strada” di Vincenza Scuderi. Il giudizio critico offerto dalla componente della Giuria del Premio, Anna Ruotolo, indica appieno il valore delle “esercitazioni” poetiche di questa raccolta: “C’è una perizia da equilibrista, in questa raccolta. Nel senso proprio del termine, nel senso – intendo – dell’atleta che si mantiene in perfetto equilibrio e, sebbene si sbilanci pericolosamente ora verso un lato ora verso l’altro, tiene una posizione elegante ed eretta, e nel senso grammaticale, per così dire, del termine” (pag. 16).
Una poetessa funambola, per virtù poetica, scelta dalla poesia tra quelle voci nel coro per intraprendere la strada impervia della “passione” poetica. Dice di sé la Nostra: “Come da bambina / mi concedevo al cibo / nell’inganno cercato / d’un cartone animato o d’una fiaba” (pag. 135). Versi che animano gli oggetti del quotidiano, i viaggi intrapresi, le emozioni riflesse. Similitudini e rima alternata che invocano una performance forte, più vicina al dolore, con il distacco dallo scudo dell’ironia, alla ricerca della vera capacità di emozionarsi.
“Ti dono le mie rime, di carezze / s’adornano con arte inutilmente, / si vestono di forma ricercata / e vivono con me dure amarezze. / Annego nello sforzo di rubare / respiri che non neghino al presente / la vista, per mio male disperata, / di te che non saprò mai disamare” (pag. 137). Questi versi, maturi, sinceri, pronti per il passaggio di qualità verso la poetica di questo nuovo secolo, richiamano alla mente del lettore i versi delle “poesie del disamore” di Cesare PAVESE, specialmente nella poesia Vino triste: “La fatica è sedersi senza farsi notare. / Tutto il resto poi viene da sé. Tre sorsate / (…) Poi gli occhi si fissano / a mezz’aria, dolenti, come fossero ciechi.”
Vincenza Scuderi ha nel cuore la poesia vera, nascosta dietro un’ironia vestita di dodecasillabi, di rima alternata, che affonda nella strada degli studi seguiti finora. Ma la sua vera, “spudorata” personalità poetica aspetta di esercitare la vera forza creativa, come quel Rinascimento tanto atteso nell’Arte, tenendo per mano la bambina, e lasciare che tutto: “Accade soprattutto per la strada, / sotto gli occhi dei passanti” (pag. 135) “a tradimento”: “Intanto sono nuda e senza abbracci, / mentre il suo corpo sarebbe il mio vestito” (pag. 138).

Nessun commento: