martedì 20 gennaio 2015

“Il luogo della parola” a Sant'Andrea di Conza (AV) 6-8 marzo 2015




Fogliettone pdf del programma: 


Grazie alla fattiva ed entusiastica collaborazione di Francesco Di Sibio e Domenico Cipriano abbiamo pensato di organizzare la prossima kermesse fariana in Irpinia dal 6 all'8 marzo 2015 presso la bella e accogliente struttura ricettiva di Villa del Seminario (tel. 0827-35737, cell. Pamela Imbriale 328 4289313info@villadelseminario.it in S. Andrea di Conza (AV), Largo Ginnasiale, 1. 





Il tema è “Il luogo della parola” che ogni relatore interpreta come desidera: rapporto tra la propria scrittura e il proprio territorio natale e/o luogo di vita e lavoro; tra parola e paesaggio; tra immaginazione e luoghi reali, letterari o virtuali in cui trova il suo humus; contesti nei quali la parola diventa particolarmente pregnante e significativa; la scrittura può essere considerata un luogo “permamente” per la parola?; esiste una relazione fra la parola quotidiana e quella con la P maiuscola?; ecc. Ogni partecipante è libero di portare proprie opere, libri, cd, quadri, ecc. per vendite informali autogestite o scambi con gli altri autori. Si parte alle 15.00 di venerdì 6 marzo per terminare alle 15.00 di domenica 8 marzo.

Gli incontri sono aperti al pubblico.



Venerdì 6 marzo



15.00 Saluto degli organizzatori (Francesco Di Sibio, Domenico Cipriano e Alessandro Ramberti) e del Sindaco di SantAndrea di Conza (AV) Gerardo D'Angola (foto a lato) con un intervento dal titolo: Il luogo dellimpegno. Amministrare un piccolo comune. Il Comune di SantAndrea di Conza (qui sopra lo stemma) ha gentilmente concesso il patrocinio alla kermesse e l’utilizzo di spazi come la Ex FornaceIl Comune di Conza della Campania (v. stemma qui sotto) ha pure concesso il patrocinio e offre gentilmente l’ingresso gratuito dei partecipanti al Parco Archeologico di Compsa.





15.20 La parola è un silenzio abitato – Elena Varriale è nata a Napoli, terra di mare e fuoco e nell’aria che respira ci sono oracoli di Sibilla e canti di Sirene. Sarà forse per questo, o per altri motivi a lei ancora sconosciuti, che si ritrova spesso alla deriva del sentire, nello spazio nebuloso della creazione. Naviga molto alla ricerca della parola e del verso giusti, ma solo quando raggiunge il suo “porto”… comincia a scrivere. Di viaggio in viaggio, ha scritto e pubblicato articoli, saggi e due raccolte di poesie (Lo so che sbaglio, Tracce 2007 e Solubile Scompiglio, Tindari Edizioni 2012). Suoi scritti (poesie e racconti) sono stati selezionati e pubblicati in antologie e riviste (Aletti, Giulio Perrone Editore, Lietocolle, Fara, Limina Mentis) e nel blog di Poesia Rai News curato da Luigia Sorrentino. Ha ricevuto riconoscimenti in premi letterari nazionali ed internazionali e nel 2012, il suo primo romanzo breve “Se sei nato caos non puoi diventare armonia” è stato segnalato al Premio Faraexcelsior e pubblicato nell’antologia Faraexcelsior 2013.


15.40 Ritratti in lavorazione – Giuseppe Vetromile risiede a Sant'Anastasia (NA), una cittadina del vesuviano alle pendici del fatidico Vulcano. Ama definirsi napoletano verace, essendo nato a pochi metri da Castel dell'Ovo. Si dedica alla poesia e alla narrativa fin da ragazzo, ricevendo riconoscimenti in importanti concorsi letterari nazionali. Numerosissimi sono stati i primi premi. Ha pubblicato 19 di libri di poesie, tra i quali, recentemente, Cantico del possibile approdo (Scuderi, 2005), Inventari apocrifi (Bastogi 2009), Ritratti in lavorazione (Edizioni del Calatino 2011), Percorsi alternativi (Marcus Edizioni 2013), e un libro di narrativa con le Edizioni Kairos di Napoli. Suoi testi sono stati pubblicati in importanti antologie e inoltre collabora a giornali e riviste letterarie, anche online, per le quali cura recensioni e note critiche. Nell'ultimo decennio, non avendo più impegni di lavoro (è stato dipendente Fiat a Pomigliano d'Arco, occupandosi di impianti, manutenzione e tecnologie), ha intensificato l'attività letteraria, partecipando a convegni e rassegne, promuovendo e organizzando incontri e dibattiti sulla poesia e non solo. Ha curato le antologie: Attraverso la città (Scuderi 2011), Percezioni dell'invisibile (L'Arca Felice 2013); Ifigenia siamo noi (Scuderi 2014). Ha fondato il Circolo Letterario Anastasiano e fa parte di giurie in importanti concorsi. Ha ideato e cura il Premio Nazionale di Poesia “Città di Sant’Anastasia”. È presente in rete con diversi blog (Circolo Letterario Anastasiano, Transiti Poetici, Taccuino Anastasiano, Selezione di Concorsi Letterari, ecc.). La poesia è per lui essenza e verità di vita, da amare, seguire e curare quotidianamente, come qualsiasi altra attività artistica, con serietà e impegno costanti, ma anche con grande entusiasmo. La creatività, e quindi anche la poesia, favorisce l'intensificazione dei rapporti umani e sociali. Ne è pienamente convinto!



16.00 Le varianti dei luoghi – Rita Pacilio è autrice in poesia e narrativa, sociologa, collaboratrice editoriale. Esperta in Comunicazione e Orientamento al lavoro (Bilancio delle Competenze) ha lavorato per il Ministero di Grazia e Giustizia presso la Casa Circondariale di Benevento. Per l’Università degli Studi del Sannio ha collaborato al saggio: Famiglia e società. Per Fara  ha pubblicato il saggio: “La fede come metafora comunicativa: è possibile la fede sociale?” inserito in Chi scrive ha fede? Sua recente raccolta poetica, con cui conclude il discorso sulla denuncia dei corpi emarginati e violati è: Quel grido raggrumato (La Vita Felice 2014).  

16.2Il paesaggio della parola – Paolo Pistoletti è nato nel 1964 e vive ad Umbertide (PG). Terminati gli studi in Giurisprudenza e in Teologia, ha continuato ad approfondire i contenuti di alcune correnti spirituali d’occidente e d’oriente ampliando, allo stesso tempo, la sua ricerca poetica. Ha pubblicato la silloge Legni (Ladolfi Editore 2014) e il contributo “Legni, una lettura devadatta”, all’interno del volume Dove sta andando il mio italiano? (Fara 2014). Collabora con il blog letterario Compitu re vivi. Dal 2010 cura e conduce Arcipelago, il programma radiofonico di letture e poesia di RadioRCC. Sta lavorando, con il musicista-bassista Manuele Cambiotti, al progetto Devadatta, vedo la parola che suona.



16.40 Per chi scrive il poeta? – Raffaele Urraro è nato nel 1940 a San Giuseppe Vesuviano dove tuttora vive e opera. Ha insegnato italiano e latino nei Licei. Giornalista pubblicista, collabora con la rivista di letteratura e arte «Secondo Tempo» diretta da Alessandro Carandente. Suoi interventi critici, saggi e recensioni sono presenti anche su altre riviste, come «La Clessidra», «L’Immaginazione», «Capoverso», «Sìlarus». Ha pubblicato le seguenti opere: Poesia – Orizzonti di carta, San Giuseppe Vesuviano 1980, poi Marcus Edizioni, Napoli 2008; La parola e la morte, Loffredo, Napoli, 1983; Calcomania, Postfazione di Raffaele Perrotta, Loffredo 1988; Il destino della Gorgonia – Poesie e prose, Loffredo 1992; Anche di un filo d’erba io conosco il suono, prefazione di Ciro Vitello, Loffredo 1995; La luna al guinzaglio, con Saggio critico di Angelo Calabrese, Loffredo 2001; Acroàmata – Poemetti, Loffredo 2003; Poesie, Marcus Edizioni 2009; Ero il ragazzo scalzo nel cortile, Marcus Edizioni 2011; La parola incolpevole, Marcus Edizioni 2014. Saggistica: Poiein. Il fare poetico: teoria e analisi, Tempi Moderni, Napoli 1985; Giacomo Leopardi: le donne, gli amori, Olschki, Firenze 2008; La fabbrica della parola. Studi di poetologia, Manni Editore, San Cesario di Lecce 2011. Cultura popolare: ‘A Vecchia ‘Ncielo. Proverbi e modi di dire dell’area vesuviana, 2 tomi, Loffredo 2002;
‘A ‘Mberta. Canti e tradizioni popolari dell’area vesuviana, 2 tomi, Marcus Edizioni, Napoli 2006. Ha pubblicato, in collaborazione con Giuseppe Casillo, molte antologie di Classici Latini per il triennio delle Scuole Superiori, edite dall’Editore Loffredo di Napoli, e una Storia della Letteratura Latina, in 3 volumi, edita dall’Editore Bulgarini di Firenze.


17.00 Per un nuovo umanesimo delle montagne – Franco Arminio è nato a Bisaccia in Irpinia d’Oriente nel 1960 e ha sempre vissuto nel suo paese. Ha pubblicato sette raccolte di versi, Cimelio dei profili (Sellino 1985), Atleti (associazione librai avellinesi 1993), Homo timens (Sellino 1997), Sala degli affreschi (Sellino 1999), Poeta con famiglia (D’If 2009), Stato in Luogo (Transeuropa 2012), La punta del cuore (Mephite 2013). In prosa ha pubblicato Siamo esseri antichi (Sellino, 1998), Diario civile (Sellino 1999), L’universo alle undici del mattino (D’if 2002), Viaggio nel Cratere (Sironi, 2003), Circo dell’Ipocondria (Le Lettere, 2007), Vento forte tra Lacedonia e Candela (Laterza 2008, Premio Napoli), Nevica e ho le prove (Laterza, 2009), Cartoline dai morti (Nottetempo 2010, Premio Dedalus, recentemente tradotto in Russia), Oratorio Bizantino (Ediesse 2011), Terracarne (Mondadori 2011, premio Carlo Levi, premio Paolo Volponi), Geografia commossa dell'Italia interna (Bruno Mondadori 2013), Il topo sognatore e altri animali di paese (Rrose Selavy)
È anche autore di documentari: Un giorno in edicola, La terra dei paesi, Scuola di paesologia, Giobbe a Teora, Terramossa. Nel 2010 è stato realizzato un film sul suo impegno dal titolo Di mestiere faccio il paesologo. Collabora con «il Manifesto», e  «il Fatto quotidiano». È animatore di battaglie civili e organizzatore di eventi culturali: Altura, Composita, Cairano 7x, La luna e i calanchi. Da molti anni partecipa a innumerevoli manifestazioni sulle problematiche dei territori. Recentemente ha avviato assieme molte altre persone la Casa della paesologia a Trevico.



17.20 Il non luogo della parola (poetica) – Angela Caccia, funzionaria in un ente pubblico, matura la giusta dose di frustrazione che si sublima poi in qualche squarcio di creatività. Abita una zona del meridione molto legata alla tradizione – la sua Calabria – che cura morbosamente le radici e… perde il fiore, i tanti talenti di cui brulica. In questo suo piccolo mondo, vagola vive verseggia. Ha vinto, fra gli altri, il concorso Insanamente 2012. La sua raccolta Nel fruscio feroce degli ulivi (Fara 2013), prefata da Davide Rondoniha vinto il Premio Letterario Europeo Massa città fiabesca, il Concorso Città di Parole (Firenze), II classificata al Premio Pascoli Barga, III classificata al Premio Di Liegro e al Premio Camposampiero 2014.


Finalista al Convivio 2013 è classificata al Premio Camposampiero 2014. Web: ilciottolo.blogspot.it




17.40 Lingua madre e della seconda patria: Milano, Roma, Berlino  – Reading dalle  raccolte Cielo Privato (Joker, 2005), Cieli di Roma (Lietocolle, 2006) e Galleria del Vento (La Vita Felice, 2014). LuigiCannillo, poeta, saggista e traduttore, consulente editoriale, è nato e vive a Milano. Ha pubblicato, tra le sue raccolte di poesia più recenti, Sesto senso, Campanotto, 1999; Cielo Privato, Ed. Joker, 2005;  Cieli di Roma, LietoColle, 2006, e Galleria del Vento, Ed. la Vita Felice, 2014. È presente, come poeta o con interventi critici, in antologie e raccolte di saggi. Ha curato con Gabriela Fantato La biblioteca delle voci – Interviste a 25 poeti italiani, Joker Ed, 2006,  l'Antologia Il corpo segreto – Corpo ed Eros nella poesia maschile, LietoColle, 2008. È stato codirettore della rivista La Mosca di Milano – Intrecci di poesia, arte e filosofia; è redattore della collana Sguardi dell'Editore La Vita Felice e socio dell'Associazione Culturale Milanocosa. Collabora alla rivista internazionale «Gradiva», New York/Firenze. Partecipa a performance e spettacoli teatrali con artisti visivi e musicisti.

18.00 Dibattito e visita guidata dNunzio Marena al laboratorio di Arte Marena (artigianato del ferro battuto)

20.00 Cena



21.15 Spettacolo alla ex Fornace: Caporetto e la Grande Guerra nella letteratura con Francesco Di Sibio (v. infra) e “The Martin & Co. Quintet” – Quintetto nato dalla volontà di cinque amici irpini, accomunati dalla passione per la musica ed il Jazz in particolare, di mettere insieme una piccola ensamble, per condividere e godere delle emozioni che questo genere musicale riesce a trasmettere. Da circa un anno sulla scena, il Gruppo rivisita i grandi standard della tradizione jazzistica arricchendone le esecuzioni con propri arrangiamenti. Sonorità Jazz e Latin Jazz influenzano anche brani provenienti da generi musicali diversi e riproposti secondo la sensibilità dei musicisti.

Questi i componenti il gruppo: Martina Ciccone alla voce; Rocco Cetrulo al pianoforte; Roberto Intaglietta alla chitarra; Angelo Fiore al contrabbasso; Tonino Iannaccone alla batteria.
 



Caporetto. La Grande guerra della letteratura.

I luoghi di una guerra possono essere quelli degli schieramenti avversari e delle trincee, ma anche i luoghi da cui proviene ogni soldato. Cent’anni fa i nostri nonni vissero una stagione di entusiasmi affrettati e dolori immensi.Come rappresentò quest’epoca la letteratura? Il testo prova a dare una piccola risposta a una grande domanda.

  
Irpino, nato a Pontedera (PI) nel 1975, Francesco Di Sibio è impiegato presso l’Ufficio per le Comunicazioni sociali dell’Arcidiocesi di Sant’Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia. Non ha ancora dato alle stampe raccolte di versi, ma alcune sue poesie sono state pubblicate su riviste specializzate, tra cui «Narrazioni», «Aeropago Letterario», e antologie tematiche, tra cui Versi per il Formicoso con il Centro di Documentazione sulla poesia del Sud e La polvere e la luna. I poeti del 23 novembre con Delta 3 Edizioni, per il trentennale dal sisma in Irpinia del 1980. Nel 2003 la CEI ha distribuito La Passione, una via crucis poetica, in tutte le parrocchie italiane, già pubblicato presso le Edizioni Parva di Rovigo. Il monologo Morto di pena è  stato finalista nel 2011 del premio “Passione drammaturgia” svoltosi a Pieve di Teco (Imperia). È uno dei curatori della collana foto-poetica Pietre vive edita da Delta 3 Edizioni, di cui sono usciti i primi tre volumi (Abbazia del Goleto, Compsa, 2012; Castello d’Aquino, 2013). Nel 2012 è stato primo classificato al premio “L’inedito”, Lacedonia (AV), nella categoria testi per canzoni; nel 2013 e nel 2014 terzo classificato nella categoria narrativa-romanzo. Con “Un senso del viaggio: il ritorno” è prsente nel volume nato dalla kermesse perugina Letteratura… con i piedi (Fara 2014). Ha realizzato varie manifestazioni culturali, soprattutto reading letterari.



Sabato 7 marzo

dalle 7.30 Colazione

8.40 Parole Complici – David Aguzzi è nato a Rimini, allora aveva tanti capelli biondi e boccolosi. Oggi ha una volta luminosa e lucida. Vive a Riccione ed ha conseguito due lauree, quasi inutili, in Sociologia e in Scienze della comunicazione. Ma il fascino della Parola, della Conoscenza, ha sempre stimolato piccoli pensieri per grandi sogni, diviso com’è in quotidiani lavori di artigianato sociale e cittadino. Socio dell’Associazione Culturale Teatro Aenigma di Urbino, co-fondatore della rivista «Teatri delle diversità» che ospita numersi suoi saggi e delle Edizioni Nuove Catarsi. Socio dell’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro; Coordinatore e Segretario organizzativo del Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere. Scrittore, saggista, più o meno poeta, drammaturgo e operatore teatrale per inciampo pilotato. Tra le pubblicazioni: Il Dono di Davide. I Volontari e la rete di Solidarietà (Ed. CSV Rimini); … e cuchel / il Gabbiano (Ed. Comune di Riccione); Per uscire dall’invisibile (ANC Edizioni). Ideazione e coordinamento del Cortometraggio Cambiamo Discorso? Ha vinto il I Premio del Concorso nazionale di Poesia “Viaggi di Versi”, promosso dalla Casa Editrice Pagine, con la poesia OggiNel 2014 ha messo in scena due drammaturgie teatrali Mi fido di te (luglio) e il Treno dei desideri (dicembre) con una Compagnia teatrale composta da giovani e adulti con patologie psichiche e disagio sociale.

9.00 Paperback writer (Beatles) – Enrica Musio  nasce a Santarcangelo di Romagna nel 1966. Ama la natura (per 13 anni è stata volontaria di Legambiente). Adora leggere libri di letteratura femminile (Emily Dickinson, Sibilla Aleramo, Ilaria Rattazzi). Ha pubblicato con Fara: Dediche sillabiche (2006), Senza saperlo nemmeno (2010) e Case di angeli (2013). Per narrabilando scrive Le pillole di Enrica. È stata intervistata a ContainerRadio e ha partecipato ad Anima d'Autore su IcaroTV.


9.20 Vaghe stelle dell’Orsa: memoria, illusione e libertà  Cosimo Caputo è nato a Calvi-San Nazzaro (BN) nel 1954, vive a San Giorgio del Sannio (BN). Si è laureato in Storia e Filosofia, con una tesi sul filosofo idealista tedesco Schelling, presso l’Università Federico II di Napoli. È direttore della Biblioteca Civica “Tommaso Rossi” del paese di residenza. Collabora con quotidiani e riviste letterarie. Ha pubblicato nove testi di poesia: Il sapore delle fragole; Il cielo non ha età; Il nulla fiorito e altre poesie; La teatralità dell’indigenza; Strade dopo la pioggia; Prove per il cuore dei salvati; L’adesso delle mani; L’immanenza; La speranza che va oltre la fine; Derive. È un attento divulgatore culturale ed è presente in varie antologie nazionali e volumi collettanei.


9.40 Percorsi bizzarri a Cesena – Chiara DallAra dice di sé: «Ho raggiunto ormai la veneranda età di 40 anni, segnati da piccole e grandi tragedie, una delle quali molto recente (spero di trovare il coraggio di parlarne nei miei scritti futuri). Dieci anni fa ho lasciato la mia città, Cesena, per andare a vivere in provincia di Bologna. E da allora, è esploso in me un grande amore per la mia terra. I miei primi scritti riguardano proprio il mio rapporto con Cesena e la Romagna. Percorsi bizzarri a Cesena è ambientato nei primi anni Novanta, quando alla leggerezza delladolescenza si univano le prime consapevolezze legate al profondo affetto per il territorio di appartenenza. Viaggerò verso lIrpinia con la mia famiglia al seguito. Sono loro la mia fonte di ispirazione. È mia figlia di due anni, e sua sorella gemella, che mi hanno provocato questo cambio di rotta che segnerà la seconda parte della mia vita.»

10.00 Lultimo lenzuolo bianco – Farhad Bitani, classe 1986, ex-capitano dell’esercito afghano. È nato e cresciuto immerso nella guerra. Durante la sua infanzia ha vissuto la guerra da vincitore, perché suo padre era uno dei generali che hanno sconfitto il potere sovietico; più tardi ha vissuto la guerra da perseguitato, perché suo padre era nemico dei talebani, che detenevano il potere. In seguito ha vissuto la guerra da militare, combattendo egli stesso contro i talebani. Ha compiuto i suoi studi in Italia, in Accademia e alla Scuola di Applicazione, poi in un giorno di vacanza del 2011, è accaduto un fatto che ha cambiato la sua vita. Ha lasciato le armi, si è trasferito definitivamente in Italia come rifugiato politico e ha deciso di spendere la propria vita per costruire la pace. Racconta la sua storia ne Lultimo lenzuolo bianco (Guaraldi 2014).

10.40 Dibattito

11.00 Rocco e i suoi fratelli. La geopoetica della poesia dell'Appennino meridionale – Paolo Saggese è nato aTorella dei Lombardi (AV) nel 1967. Laureato in Lettere Classiche presso l’Università degli Studi di Firenze, dottore di ricerca in Filologia greca e latina presso lo stesso Ateneo, anche docente di Letteratura Latina presso le SICSI dell’Università di Salerno, attualmente insegna nei Licei Classici della provincia di Avellino. Allievo di Antonio La Penna, Sebastiano Timpanaro e Ugo Piscopo, è uno specialista di Marziale, al quale ha dedicato alcuni studi e un saggio di commento ed edizione critica al XII Libro di Epigrammi. Ha inoltre collaborato alla stesura di due storie della Letteratura Latina, per i tipi Laterza e Le Monnier. Studioso del cinema di Vincenzo e Sergio Leone, ha partecipato all’organizzazione del Premio Sergio Leone di Torella dei Lombardi (AV) dal 1996 al 2008. È componente del Comitato scientifico del Centro di ricerca “Guido Dorso”, Direttore scientifico del Centro di Documentazione sulla Poesia del Sud, Responsabile culturale del Parco Letterario “Francesco De Sanctis” e componente del Comitato editoriale della rivista internazionale “Studi desanctisiani”, è stato Direttore artistico con Peppino Iuliano del “Festival della Poesia del Sud … e per il Sud” e del “Festival della Poesia dei Paesi del Mediterraneo”. Ha scritto o curato più di quaranta volumi e antologie di storia della poesia irpina e meridionale, di letteratura latina, di cinematografia, di politica, di storia e poesia del Novecento, sulla damnatio memoriae della poesia del Sud. In particolare, ha scritto il libro di filosofia politica Il pensiero antagonista (sulla democrazia, sulla globalizzazione, sul Mezzogiorno), Elio Sellino editore 2006; ha curato i tre volumi dei Poeti del Sud (2003-2007) – il quarto è in preparazione –, il Catalogo e la Mostra Operai di Sogni (2006), le poesie di Antonio La Penna, Agostino Minichiello e Angelo Santoro, le antologie Quando il terremoto è nell’anima. I poeti del 23 novembre (2006), Versi per il Formicoso. Raccolta differenziata (2008) con Giuseppe Iuliano, nel 2010, per i tipi di Delta 3; La polvere e la luna. I poeti del 23 novembre, nel 2011; Alto echeggiò di Garibaldi il nome. Poeti irpini del Risorgimento e La prigione di Francesco De Sanctis. Terra di pane, acqua e amore (2013, con Alfonso Attilio Faia e Peppino Iuliano), il volume del Centro di ricerca “Guido Dorso” L’Irpinia nella seconda guerra mondiale (con Francesco Barra). È autore di una Storia della poesia irpina del Novecento in due volumi. Ha riscoperto le radici irpine di Giuseppe Marotta curando il libro Quattro novelle e un intermezzo di liriche, La Scuola di Pitagora, 2010. Ha inoltre scritto i libri Crescita zero. L’Italia del terzo millennio vista da una provincia del Sud (2011), e Dorso e Gramsci, un dialogo spezzato (2012); ha quindi curato i volumi di Antonio La Penna, Memorie e discorsi irpini di un intellettuale disorganico (con Nino Gallicchio) nel 2012, e Faremo un giorno una carta poetica del Sud (2012, con Alessandro Di Napoli, Peppino Iuliano, Alfonso Nannariello), prefazione di Alessandro Quasimodo, tutti per la Delta 3 edizioni. Con Alessandro Di Napoli e Giuseppe Panella ha curato l’antologia Vino, eros e poesia. Da Omero ai nostri giorni (DigitalGraphic, 2014). Ha tra l’altro curato, per la Regione Basilicata e il Parco letterario “Carlo Levi”, un inedito di Carlo Levi, La paura è il contrario della libertà, Potenza, 2013, in appendice alla riedizione di Carlo Levi, Paura della libertà. 


11.30 Versi in dissolvenza – Giulia Basile è nata a Noci (BA), nocese ma non nociva, innamorata del suo Sud. Laureatasi prima in Lettere e poi in Pedagogia, ha dedicato tutte le sue energie allinsegnamento nelle Scuole Superiori, con lambizione di sedere sulla cattedra di Seneca e tirar fuori sangue anche dalle rape. Qualche volta cè riuscita, altre… ha preferito fondare una sezione di donatori di sangue AVIS 25 anni fa di cui è ancora presidente. Da operatrice culturale, al seguito di un cuore-spola che la porta a tessere amicizie e relazioni, ha fondato 26 anni fa lAssociazione Darf (Donne Associate nel Rinnovamento Femminile) convinta che la cultura prima di tutto è “femmina”. Come referente pugliese per Toponomastica femminile cura gli Atti dei Convegni nazionali dello stesso Gruppo. Quando gli e-venti si ammalano, lei li cura con il vento del suo entusiasmo. Il suo corpo e il suo cuore hanno varie cicatrici, ma le guarisce con la scrittura, e chiama la poesia, fin dai banchi del Liceo, “il salvagente dellanima mia”. Prestatasi alla politica “col grembiule”, è stata sindaco del suo paese, lasciando il segno (soprattutto nell’orgoglio maschile!). Chiusa la parentesi della sua lotta contro il cancro, combattuta… penna in pugno, continua a scrivere in poesia e prosa: Tredici Storie per tredici donne, Stilo 2011; Rendimi lanima, Futura 2012; Chiedici la parola, (coautrice) Stilo 2013; Otto poesie per otto poetesse, (coautrice) Bertoni 2013. Racconti e poesie, in lingua e in vernacolo, sono in antologie e web (per es. in NarrantiErranti); capo-redattrice per 3 anni del mensile «Puglia Salute» (Ed. Tholos), scrive articoli e recensioni pubblicati su varie riviste. Pagina faceboook Filodiretto.
11.50 Parola Libertà Amore. Scrittura come vita – Ottavio Rossani (Sellia Marina, 1944), vive a Milano, dove si è laureato In Scienze Politiche e sociali all’Università Cattolica. Poeta, scrittore, pittore e regista teatrale. Come giornalista – 40 anni al Corriere della Sera – ha viaggiato in diversi continenti; ha incontrato potenti e umili negli ambiti della cultura, della politica, della cronaca. Ha scritto saggi storico/letterari e racconti. Tra gli altri: Stato società e briganti nel Risorgimento italiano (2002, tre edizioni); Leonardo Sciascia (1990); Servitore vostro humilissimo et devotissimo (1995). Sei i libri di poesia: Le deformazioni (1976), Falsi confini (1989), Teatrino delle scomparse (1992), Il fulmine nel tuo giardino (1994), L’ignota battaglia (2005) e Riti di seduzione (2013). Molte le plaquette di poesie, corredate da suoi disegni. I suoi quadri sono in collezioni private, in Italia e all’estero. Una sua pièce, Se mi vengono i brividi, è stata rappresentata a Buenos Aires, con la sua regia. 


12.30 Dibattito e tempo libero

13.00 Pranzo e tempo libero

14.30 Visita guidata al parco archeologico di Compsa (v. video) – «Il parco archeologico fonda la sua esistenza su origini molto antiche risalenti all’età protostorica. L’atto di nascita si inquadra nei flussi migratori di popolazioni transadriatiche ed italiche che, per evitare un lungo periplo, attraversarono le valli fluviali dell’Ofanto e del Sele scelte come vie istmiche nei trasferimenti dalla costa adriatica a quella tirrenica; in un punto mediano di questi itinerari, in prossimità dell’omonimo valico della Sella di Conza, sorse una stazione di sosta e di presidio ubicata su di una collina isolata che dominava l’importante snodo. Un gruppo di provenienza egeo-anatolica, la gente mopsia, probabilmente legò il suo nome al primo insediamento denominato Kampsa (l’etimo è riconducibile alla fusione abbreviata tra katà (presso) ed il gentilizio Mopsi) chiamato in seguito Compsa. Intorno al V secolo a.C. la tribù sannitica degli Hirpini invase ed occupò un ampio spazio delle zone interne, di cui fu eponima, imponendosi sugli abitanti osci preesistenti, documentati da corredi funerari che sono stati identificati nella cultura detta di Oliveto-Cairano; pastori nomadi e fieri guerrieri, come il lupo, il loro animale totem, scelsero Compsa come roccaforte e luogo di aggregazione politico-militare (pagus) per i villaggi (vici) limitrofi. A conclusione delle guerre sannitiche (343-290), le medesime ragioni logistiche ed il formidabile sistema difensivo, che integrava le strutture murarie con le impervie caratteristiche topografiche, indussero i Romani a preferire la fortezza di Compsa come sede di municipio per l’amministrazione ed il controllo del territorio. La lunga dominazione romana che si protrasse fino alla caduta dell’impero d’Occidente (476) ha lasciato le tracce più cospicue nelle emergenze del parco (…). Sebbene gli sconvolgimenti tellurici e la diffusa pratica del reimpiego dei materiali abbiano profondamente alterato la destinazione originaria, sono ancora visibili i resti del foro, di un anfiteatro e di un impianto termale, elementi architettonici e di arredo, numerose epigrafi celebrative che testimoniano la rilevanza del sito. Rilevanza che non venne meno neppure con i popoli che si alternarono nel suo potere (Longobardi, Normanni, Angoini) in simbiosi fra istituzioni civili (gastaldato e contea) e religiose (diocesi con dignità arcivescovile e cattedrale metropolita). Gli scavi finora condotti nell’area archeologica offrono una lettura diacronica stratificata di una storia plurisecolare, in cui si segnalano personaggi ed eventi di primo piano: il passaggio di Annibale (216) durante la seconda guerra punica, chiamato dal nobile irpino Stazio Trebio come alleato contro Roma; la bolla papale (1120) di Callisto II che, sollecitato dalle autorità locali (la nipote contessa Itta di Balvano e l’arcivescovo Roberto) a sostegno del paese in rovina per gli effetti disastrosi del terremoto di fine millennio, concesse il singolare privilegio della totale remissione dei peccati a quanti fossero stati sepolti fra le sue mura. (…)» (Prof. Luigi Lariccia

16.30 Luogo percorribile e luogo nella mente Annalisa Ciampalini è nata a Firenze e si è laureata in Matematica a Pisa. Insegna matematica nella scuola superiore. Nel 2008 ha pubblicato la raccolta di poesie L’istante Si Dilata (Ibiskos Editrice Risolo), nel 2014 la raccolta di poesie L’assenza (Ladolfi Editore). Alcune sue poesie, edite e non, sono state inserite in un Quaderno letterario “Alcyone 2000” (Miano Editore). Il concorso “Città di Salò” lha premiata per una poesia inedita. Ha passato moltissimi anni a scrivere senza che l’idea di pubblicare la sfiorasse. Per questo motivo conserva diverse poesie e brevi racconti inediti. In seguito a particolari vicende, si è decisa a chiedere un parere ad una casa editrice di Empoli, città dove abita, che le ha proposto la pubblicazione. Le dà grande gioia vedere una poesia che prende forma e poter essere letta da persone competenti e profonde, a costo di ricevere anche critiche negative. Ama la musica e la letteratura di ogni tipo. Ama pensare allo spazio e alle galassie: le dà quiete e concentrazione. Si è accorta che scrive intorno a determinati temi: un tempo le poesie spuntavano isolate, senza un nesso evidente.
 

16.50 I fumetti come luogo della Parola – Alex Celli è un riminese del 1979 ed insegna religione. «Ambisce a cambiare il mondo “almeno un pochino” nei panni del maldestro uomo pollo, il supereroe che è scaturito dalla sua penna per raccontare anche un po’ di sé stesso. Chicken Breast, questo il nome del protagonista descritto in Chicken Breast e Il ritorno di ChickenBreast (Fara Editore, Rimini), si ispira a Don Chisciotte e con il personaggio di Cervantes troviamo parallelismi interessanti. Alex-Chicken inventa una scrittura scoppiettante quant’egli è nella realtà, maldestramente vive diverse avventure tra gli sguardi beffardi dei passanti e proprio come l’Hidalgo cerca di svincolarsi dalla realtà in cui vive. Cervantes inventò il personaggio per mettere in ridicolo una letteratura che celebrava cavalieri impossibili e non era in grado di descrivere i tempi che stavano cambiando non solo nella Spagna seicentesca. Celli non inventa, descrive sé stesso, descrive l’uomo contemporaneo cui la realtà limita l’immaginazione e spegne la fantasia. L’uomo comune è impossibilitato a realizzare le proprie aspettative soffocato com’è dai condizionamenti sociali e da una quotidianità appiattente. Lo sguardo allegro ed ottimista di Alex ci narra storie fantastiche che si posizionano tra le fiabe, la mitologia ed il racconto di una serata in discoteca “criptata” sotto forma di fumetto, per cui invece dei normali avventori troviamo Thor, il troll, e l’incredibile Ulk, mentre Chicken nella sua donchisciottesca follia a volte è l’ubriaco che al posto dello scudo lancia il coperchio della spazzatura, altre volte è l’impiegato di un commercialista impietoso che va a soccorrere il povero cliente sull’orlo del fallimento: la fantasia, la pazzia, il gioco come l’irrazionalità irrompono nelle scene della vita quotidiana del nostro pollo per trasformarla in sogno. Una scrittura che non annoia mai, veloce, ritmata riesce a tenere il lettore col fiato sospeso per sapere “come va a finire”.» (da un articolo pubblicato su La Piazza n° 43, feb 2013).


17.10 Quale maggior legame tra il luogo e la parola se non il dialetto? – Maria Clotilde Pesci Schiavo,  vive a Roma, è laureata in Scienze Politiche, è stata per lunghi anni insegnante di Materie giuridiche, ma, soprattutto, ha avuto cinque figli e ha cinque nipoti dai 36 anni ai 9. Il che spiega perché può dedicarsi alla scrittura soprattutto ora che ha raggiunto gli ottant'anni. Ha sempre amato, più che la Giurisprudenza, la Storia e i suoi approfondimenti. Un amore che l’ha sostenuta nel raccogliere negli anni, a spizzichi e bocconi a causa degli impegni della famiglia e dell’insegnamento, testimonianze e ricerche bibliografiche relative agli anni della guerra civile 1943- ’45 in Italia, di cui si è avvalsa per ambientare il suo lungo romanzo … tranne la memoria, pubblicato nel 2011, premiato nel Concorso letterario AlberoAndronico e 1° classificato, ultimamente, a La Spezia, nel Concorso Lett. Internaz. “Antico Borgo”. I suoi racconti “Le qualità dell’amore”, “La marina” e “Park Kul’tury” sono stati premiati rispettivamente nei concorsi La Girandola, AlberoAndronico e Pubblica con noi 2014 di Fara editore con inserimento premio in Opere scelte.

Nonostante una vita assolutamente anonima e convenzionale, ha avuto l’opportunità di abitare alcuni periodi all’estero, soprattutto in Unione sovietica, del cui soggiorno sta ora riordinando emozioni ed esperienze vissute. Ispirandosi a un dramma che ha sfiorato per lunghi anni la sua esistenza, ha iniziato la stesura di un nuovo romanzo.

17.30 Girellando su e giù per lEuropa – Mario Campagnuolo è nato a San Felice a Cancello il 3 novembre del 1937. San Felice si trova nella valle che scende dal valico delle Forche Caudine dove i Sanniti costrinsero i Romani a passare sotto le loro lance incrociate. Nell’aprile del 1963 Mario ha sposato Annamaria, sorella di un suo compagno di classe alla Nunziatella. Con lei ha condiviso una lunga avventura di vita, densa di viaggi e rocamboleschi trasferimenti. Nel 2002 Mario, dopo quaranta anni di lavoro in prima linea, ha smesso di fare l’ingegnere, ha cercato un nuovo scopo di vita ed è divenuto scrittore a tempo pieno. Dal 1989 al 2011 è stato redattore della Valle di Suessola, un periodico locale. Ha fondato e diretto per 4 anni il «Notiziario (ir)regolare» della Associazione ex Allievi della Nunziatella. Ha pubblicato due romanzi: Come il mare nel 2010 e Opera dei Pupi. Italiani tra due guerre nel 2013. Fresco di stampa: E si confonde il mio col tuo respiro.

17.50 Il deserto - i deserti : quando il silenzio è un luogo originario  Gianni Giacomelli è un monaco benedettino camaldolese del Monastero di Fonte Avellana. Dopo gli studi classici e la facoltà di Giurisprudenza, ha lavorato nel mondo della cooperazione sociale e in quello imprenditoriale. Ha sempre mantenuto vivo linteresse per la poesia, la letteratura, la filosofia, il teatro, la musica. Si è laureato in teologia alla facoltà di Strasburgo (Francia). Ama cercare strade nuove, esplorare culture, propende ad una visione transculturale della vita. Suoi scritti sono inseriti anche nelle antologie fariane Chi scrive ha fede? e Scrittura felice.

18.30 Dibattito e tempo libero

20.00 Cena


21.15 Serata alla ex Fornace  con il reading-concerto Lampioni di Domenico Cipriano & Elettropercutromba a seguire il coinvolgente Drum Circle (v. infra) di Pasqualino Caruso.


ELETTROPERCUTROMBA & DOMENICO CIPRIANO


LAMPIONI

(la notte condivisa)
READING / CONCERTO


 


Fabio Lauria: tastiere ed effetti
Carmine Cataldo: tromba
Paolo Godas: contrabbasso
Domenico Cipriano: poeta
www.myspace.com/lampioni



«Le cose, riflettei, sono meno fragili delle persone. Le cose sono lo specchio immutabile in cui osserviamo la nostra disgregazione». (Bruce Chatwin, Utz).

Brevi poesie che si alimentano della nostra esistenza tra riflessioni e fascinazioni. I lampioni delle strade, soggetti metafisici, diventano lo spunto per rievocare problematiche di estrema attualità: così si cela tra i versi anche il tema del lavoro, colto tra suggestioni metaforiche, viaggi autostradali e capannoni vuoti. Eroi del nostro tempo e visioni di luoghi ed amicizie, lontane tra loro per l’emigrazione perpetuata, si ritrovano nell’elaborazione del sogno e nella percezione dei sensi. Un percorso suddiviso in vari frammenti dove parole come “luci” e “notte” diventano ossessive, evocative delle luci e le ombre del nostro tempo, tra ritmi ipnotici e improvvisazioni struggenti o liberatorie, per il dialogo con poesia e la percezione emotiva delle musiche che attraversano le sonorità elettroniche fino ai ritmi tribali dei popoli migranti.

Poesie di Domenico Cipriano a musiche originali degli Elettropercutromba per condividere questo dialogo con la notte. Lo spettacolo, è stato presentato in var
i contesti, tra i quali il Festival Notturni Di-versi a Portogruaro, il 20nnale di AvellinoJazz (1993-2013), la rassegna La Bella Estate ad Avellino.


Elettropercutromba 
La formazione è frutto dell’incontro tra il tastierista Fabio Lauria, il trombettista Carmine Cataldo e il bassista Paolo Godas, che da alcuni anni collaborano allo storico gruppo di improvvisazione jazzistica “Sinjarmajazz”. Dall’intesa tra i musicisti nasce questa nuova formazione, originale per la ricerca sonora e l’idea di improvvisazione, rappresentando una nuova realtà del jazz “made in Irpinia”, indirizzata verso suoni elettronici e campionati, con un gusto che si alimenta delle sonorità “ambient” e delle esperienze “davisiane”. 
Domenico Cipriano, poeta. Ha pubblicato le raccolte dal titolo Il continente perso (Fermenti, 2000 - premio Camaiore), Novembre (Transeuropa, 2010 – libro nella rosa finalista del premio Viareggio-Répaci 2011), Il centro del mondo (Transeuropa, 2014). Interessato al connubio Jazz e Poesia ha realizzato il cd Le note richiamano versi (2004). Ama legare la poesia a varie forme d’arte, collaborando con artisti di vario genere per realizzare progetti specifici e libricini da collezione. Altre informazioni sul sito: www.domenicocipriano.it


Pasqualino Caruso: Parliamo a un luogo con le nostre vibrazioni. Un Drum Circle facilitato è un coinvolgente evento ritmico in cui un gruppo di persone sia grandi che piccoli (senza alcuna competenza musicale) si trova insieme a suonare tamburi e percussioni, sperimentando ed espandendo il senso di unità e coesione tramite il sostegno di un facilitatore. È efficace in tutte le dinamiche di gruppo per creare empatia, stima reciproca, motivazione, integrazione di persone con matrici culturali diverse. Tramite tecniche di linguaggio verbale e non-verbale i partecipanti vivono un’esperienza che li porta da una percezione del sé isolato-limitato, alla comprensione del potenziale inerente alla collaborazione attiva. La facilitazione rende la comunicazione ritmica alla portata di tutti: i partecipanti scoprono che la somma delle singole energie creative dà un risultato più ampio della semplice unione delle singole parti, rivelando nel sistema nuove soluzioni utili sia all’individuo che al gruppo. Ognuno nel frattempo scoprirà la propria musicalità e l’innata abilità ritmica, arricchendo così la propria vita verso armonia e sincronicità. 


Pasqualino Caruso (Guardia Lombardi, 1974), percussionista e musicoterapista è un Drum Circle Facilitator abilitato da Arthur Hull. Nella sua esperienza di musicista, dal 1993 al 1999 ha suonato in tournée come batterista con vari artisti e orchestre spettacolo, tra gli altri, col fisarmonicista Peppino Principe, col sassofonista Gil Ventura, col cantante Giuseppe Cionfoli e con il cantante Angelo dei “Teppisti dei sogni”. Ha seguito master in batteria con Ellade Bandini, Christian Mayer, Agostino Marangolo, Antonio Romano, Gabriele Melotti e Franco Rossi… Dal 2000 ad oggi collabora come docente esterno di Batteria con l’Accademia Internazionale di Musica Caracciolo con sede a Torella Dei Lombardi, dal 2006 al 2011 con il Centro Didattico Musicale Ouverture in Fontanarosa; nel 2006/2008 sempre presso il Centro Didattico Musicale Ouverture, attua e porta avanti un laboratorio di musicoterapia rivolto a normodotati e disabili e realizza un progetto di musicoterapia per una casa famiglia “I Ribelli” con ragazzi disagiati a Grottaminarda - S. Potito U. - Avellino. Ha insegnato musicoterapia in vari progetti scolastici e partecipato a numerosi meeting sul tema. Dal 2007 ha approfondito la Musicoterapia, diplomandosi nel 2010 presso la scuola triennale di musicoterapia “Carlo Gesualdo” in Gesualdo (AV), seguito dal corso di formazione Biennale Post Diploma in Musicoterapia in convenzione 10 marzo 2011 per CFA/CFU, Conservatorio Statale di Musica “F. Torrefranca” di Vibo Valentia. Nel 2013 segue un Master annuale di specializzazione in Musicoterapia sempre con il Conservatorio Statale di Musica “F. Torrefranca” di Vibo Valentia e Politecnico Internazionale Scientia et Ars. Docente del laboratorio di Musicoterapia attiva presso il Centro Multidisciplinare Nova Atlantis, porta avanti una serie di progetti con la musicoterapia, sia nelle scuole pubbliche che nei centri anziani, case famiglia, centri di riabilitazione e utilizza il Drum Circle come strumento di integrazione sociale e di comunicazione.




Domenica 8 marzo 

dalle 7.30 Colazione 

8.00 (per chi vuole) S. Messa con lArcivescovo di Sant’angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia Mons. Pasquale Cascio.


9.15 Orme intangibili  Alessandro Ramberti è sempre stato affascinato dai sentieri di montagna, dalle parole, dalle lingue, dalla Bibbia… Ha pubblicato Racconti su un chicco di risoLa simmetria imperfettaIn cercaPietriscoSotto il sole (sopra il cielo) ed è presente in antologie e riviste (un estratto di Orme intangibili è inserito in Italian Poetry Review, VIII, 2013). Fra i saggi, ha curato Riflessioni sul linguaggio (1993).



9.40 Lo sguardo mancino della scrittura – Floriana Coppola vive a Napoli, dove insegna materie letterarie nelle scuole superiori. È specializzata in Analisi Transazionale, perfezionata in Didattica e Cultura di genere e in Scrittura autobiografica, socia dell’Associazione Etica Pubblica, componente del Direttivo Nazionale della Società Italiana delle Letterate, ha scritto racconti, romanzi e sillogi poetiche incentrate soprattutto sull’emersione dei problemi e dei linguaggi femminili. Ha pubblicato il romanzo Donna Creola e gli angeli del cortile, in ristampa con la casa editrice La Vita Felice, la silloge poetica Il trono dei Mirti, Melagrana onlus editore. Le è stato conferito nel 2009 il premio giornalistico e letterario “Marzani” organizzato dall’Associazione Campania Europa Mediterraneo. Nel 2010 ha pubblicato la silloge poetica Sono nata donna, Boopen Led/Photocity. Nel 2011 ha curato i primi due quaderni antologici di poesia Alchimie e linguaggi di donne Boopen Led/Photocity, nati all’interno del Festival di Filosofia, Letteratura e Poesia di Narni organizzato da Esther Basile e nello stesso anno l’antologia poetica con Ketti Martino La poesia è una città Boopen Led/Photocity. Nel 2012 ha pubblicato il romanzo Vico Ultimo della Sorgente edito da Homo Scrivens e la silloge poetica Mancina nello sguardo edito da La Vita Felice. Nel 2013 scrive con Anna Laura Bobbi la silloge poetica MiticaFutura, itinierari nel mito di ieri e di oggi Dalia Edizioni. Sempre nel 2013 partecipa all’antologia poetica La percezione dell’invisibile a cura di Giuseppe Vetromile, all’antologia Alter Ego. Poeti al Mann a cura di Marco de Gemmis e Ferdinando Tricarico e all’antologia Le strade della poesia a cura di Mimmo Cipriano. Nel 2014 partecipa all’antologia Ifigenia siamo noi a cura di Pino Vetromile edizione Scuderi. Cura nel 2014, con Lory Nugnes, l’antologia poetica del movimento dei Poeti Viandanti Contatti di/versi Ed. Decomporre. Suoi testi poetici, anche premiati, racconti e collage di poesia verbovisuale sono in molte antologie letterarie e in cataloghi artistici.

10.00 I frammenti della Parola per costruire relazioni – L'arcivescovo Pasquale Cascio è nato a Castelcivita, provincia di Salerno e diocesi di Teggiano-Policastro, nel 1957, secondo di quattro figli. Entrato in seminario, ha seguito la formazione per il presbiterato, prima al Seminario 'Pio XI' di Salerno, e poi, come alunno dell'Almo Collegio Capranica di Roma, seguendo i corsi di filosofia e di teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e conseguendo la Licenza in Sacra Scrittura al Pontificio Istituto Biblico. È docente di Sacra Scrittura presso il Seminario Metropolitano “Giovanni Paolo II” a Salerno, e all'Istituto Superiore di Scienze Religiose in Vallo della Lucania. È stato nominato Arcivescovo di Sant'Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia il 27 ottobre 2012.

10.30 I miei luoghi e le mie parole – Maria Carla Baroni, nata nel 1940, ha iniziato a pubblicare e a presentare le sue poesie solo dal 2002. Ha pubblicato: Canti del divenire (L’Autore Libri, Firenze); Canti di amore e di lotta (Ibiskos, Empoli); Millenni di minuti (Il Filo, Roma); Canti d’amore e di lotta (LietoColle, Faloppio) in edizione ampiamente rinnovata e ampliata; Mangrovia (LietoColle, 2011). La seconda edizione di Canti del divenire e di Mangrovia è del 2012. È presente in molte antologie, tra cui: Milano in versi: una città e i suoi poeti (Viennepierre, Milano); Tendenze di linguaggi (Helicon, Arezzo); La poesia, il sacro, il sublime (Fara, Rimini); Calpestare l’oblio. Cento poeti italiani contro la minaccia incostituzionale (Cattedrale, Ancona); Il valore del tempo nella scrittura (Fara, Rimini); La giusta collera (CFR, Piateda); 100 thousand poets for change (Lavinia Dickinson Editore, Genova); L’evoluzione delle forme poetiche. La migliore produzione poetica dell’ultimo ventennio (1990-2012) (Kairós, Napoli, 2013).


10.50 Dove dimori la parola non so – Alfonso Nannariello vive a Calitri (AV). Specializzato in Teologia Dogmatica presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale di Napoli. Ha pubblicato in poesia: Le nozze della notte (Book editore, 1993), A devozione (Procaccino editore, 1995), Se il cielo fosse vuoto (Delta 3 edizioni, 2010, triologia), Il rumore dei giorni correnti (Delta 3 edizioni, 2013). In prosa: Via Concezione (Librìa, 2003), Rosso inverso (Librìa, 2011). I saggi: Calitri. Una poesia di Ungaretti da ritrovare (Delta 3 edizioni, 2006), Il corpo e il sangue. La passio di san Canio e le altre legendae (Delta 3 edizioni, 2007), Dal fondo dei ritratti. L’opera di Luigi Rainone (1968-1975) (Delta 3 edizioni, 2008), Razza impoetica. Sulla poesia del Sud (prima parte), in «Poesia Meridiana. Spazi e luoghi letterari per i Paesi mediterranei e per i Sud del mondo», anno I, n. 1, pp. 35-43 (Delta 3 edizioni, 2009). Ha inoltre curato i volumi: Istituto d’Arte ‘S. Scoca’. Calitri 1959-2009 (Delta 3 edizioni, 2009), Faremo un giorno una carta poetica del Sud. Restituiamo la letteratura meridionale ai Licei (Delta 3 edizioni, 2012), con A. Di Napoli, G. Iuliano e P. Saggese.


11.10 L'alchimia della colpa – Nata a Rimini, Anna Silvia Armenise ha sempre vissuto a Bellaria. Si è diplomata al Liceo Classico “Giulio Cesare” a Rimini ed è dottore in Tecniche e Teorie psicologiche. Attualmente studia alla magistrale di Psicologia del Lavoro a Cesena. Fin da quando era bambina ha avuto sempre la passione per la scrittura e la lettura, in particolare per il genere horror e fantascientifico. Ogni momento libero lo passa, infatti, consumata da tale passione che vorrebbe diventasse la sua carriera di vita. Ha appena vinto il Concorso Pubblica con noi 2015 classificandosi III alla sez. Racconto.



11.30 Il nostro pane – Vincenzo D'Alessio: «I miei genitori mi hanno imposto il nome Vincenzo: sono nato il 18 maggio 1950 (al Municipio mi hanno registrato come nato il 17; mi hanno invecchiato di un giorno: vi sembra poco?!) vivo a Montoro (AV). Sono cresciuto nella famiglia contadina di mia madre che ha alimentato la Poesia e l’amore per la Storia attraverso i racconti accanto al focolare (il mio primo libro ha come titolo Solofra nella leggenda, 1976). Mia nonna preparava il pane, aiutavo, e quel profumo indescrivibile è rimasto per sempre nei miei versi. Negli anni Sessanta ho fondato diversi gruppi musicali raggiungendo buoni risultati e nel contempo con un gruppo di amici fondavamo il Gruppo Culturale “Francesco Guarini”, la Casa Editrice omonima e il Premio Nazionale Biennale di Poesia “Città di Solofra”, attività che si sono diffuse in tutto il territorio nazionale. A quegli anni ascrivo l’intensa attività di ricerca archeologica condotta sul territorio della provincia con la realizzazione nel 1976 del primo “Antiquarium” a Solofra (meritando la nomina a Ispettore Onorario del Ministero dei Beni Culturali) e i corsi nelle Scuole Medie Statali con i gruppi di studenti portati a diretto contatto con il loro patrimonio culturale. Non è mancato l’impegno per la tutela dell’ambiente (la città ha diversi primati negativi per la concia delle pelli). La difesa dei contadini dall’invasione industriale di quegli anni l’ho sostenuta con le raccolte poetiche: La valigia del meridionale (1975); Un caso del Sud (1976); Oltre il verde (1989). Il racconto delle mie passioni affettive e civili sono raccolte invece nei volumi: Lo scoglio (1990); Quando sarai lontana (1991); L’altra faccia della luna (1994); Costa d’Amalfi (1995); La mia terra (1996); Ippocampo (1998); D’amore e d’altri mali (1999); Elementi (2003); Versi di lotta e di passione (2006); Figli (2009) dedicata a mio figlio Antonio scomparso prematuramente. Con FaraEditore e in e-book con Prospero esce La valigia del meridionale e altri viaggi (2012) e il volume Profili critici (2010) e, in antologie, le raccolte poetiche: Padri della terra (2007); La solitudine dell’iceberg (2011); Il passo verde (2014). Oggi indirizzo le mie modeste energie verso i giovani studenti, come avevo annunciato nel Manifesto dei Poeti Irpini (1997), per ricostruire la forza contadina della mia terra, l’Irpinia, e alimentare con la Poesia la fiamma della Speranza.» 

12.00 Padri e fratelli  Roberto Battestini, nato a Pescara nel 1966, è sposato e ha otto figli. Si dedica dal 1994 al fumetto come autore, curatore di mostre e sceneggiatore. Laureato in lingue, docente e poliglotta, traduce testi specialistici e fumetti dal 1986. Partecipa a mostre in Italia e all’estero. Vincitore del premio Fumo di China nuovo autore nel 1999 e a Forte dei Marmi nel 1996, 1° premio Arena! di Bologna nel 2007, 1° premio SatirOffida 2008, 1° premio Fede a Strisce a Rimini nel 2009 e nel 2010. Nel 2009 Bottero pubblica la sua autobiografia a fumetti: Fratelli. Per la casa editrice Ave di Roma realizza la collana “Salmetti a fumetti” e “Versetti a fumetti” e ha pubblicato nel 2011Francesco l’amico di Dio e Beato Karol, vita parole e sorrisi di Giovanni Paolo II. Dal 2007 realizza il progetto Catecomics con le Edizioni Dehoniane di Bologna, ultimi volumi: Genesi. E la luce fu!, Apocalisse, I profeti, Salmi, Atti degli Apostoli. È inserito in Scrivere per il futuro ai tempi delle nuvole informatiche (Fara 2012). Ha esposto i suoi quadri nella mostra personale In itinere. Opere 2007-2012 presso il Circolo Aternino in Corso Manthonè a Pescara. Nel 2016 uscirà il romanzo a fumetti Acarosangue. Web: www.battestini.it

12.30 Gran dibattito finale

13.00 Pranzo

15.00 Saluti e partenze 

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